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25 Maggio 2017 Il team di ProntoPannolino Dalla redazione

Vaccini obbligatori per bambini 0-6 anni: ecco le novità del decreto legge di maggio 2017 [AGGIORNATO]

[Vai all’ultimo aggiornamento del 21 agosto 2017] L’argomento “vaccini” è da parecchi anni al centro di un dibattito che vede sostenitori ed oppositori delle campagne vaccinali a confronto: la circolazione in rete di notizie senza alcun fondamento scientifico che parlano di patologie legate all’uso dei vaccini (autismo, epilessia, etc.) hanno spaventato molti genitori che hanno deciso di non vaccinare i loro figli.

La situazione ha preso però una piega critica e il calo della copertura vaccinale per alcune malattie, fino a qualche hanno fa praticamente debellate, ha causato il ritorno di epidemie che mettono seriamente a repentaglio la salute pubblica: una di queste malattie è il morbillo.

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Si tratta di una malattia altamente infettiva che può dare origine a moltissime complicazioni, fino a portare alla morte: tra il 1950 e il 1970 in Italia, infatti, morivano 274 bambini all’anno a causa del morbillo; in questa pagina di Epicentro (il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica che fa capo all’Istituto superiore di Sanità) possiamo vedere l’andamento della malattia dal 1970 al 2016.

Grazie alle campagne vaccinali degli anni 90 la diffusione dell’epidemia è notevolmente calata e nel 2016 i casi di morbillo in Italia sono stati 866: con il crollo della copertura vaccinale degli ultimi mesi, nel 2017 i casi registrati sono 2.395 (dati ufficiali di maggio 2017) ed il numero è destinato a salire fino alla fine dell’anno; l’89% delle persone che hanno contratto la malattina non erano vaccinate, il 40% delle persone contagiate sono state ricoverate in ospedale e il 39% ha presentato almeno una complicanza legata alla malattia.

Le complicanze del morbillo più diffuse sono otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti e, nei casi più gravi, possono portare alla morte: il morbillo è infatti responsabile di un numero compreso tra 30 e 100 morti ogni 100.000 persone contagiate dalla malattia; pensiamo che – a livello mondiale – solo nell’anno 2015 sono morte di morbillo ben 134.200 persone (pari a 367 morti al giorno o a 15 morti all’ora).

Sempre su scala globale, nel periodo di tempo che va dal 2000 al 2015 la vaccinazione contro il morbillo è stata in grado di prevenire oltre 20 milioni di morti causate dalla malattia.

Quello del morbillo è solo un esempio che aiuta a far capire come le vaccinazioni siano fondamentali non solo per il singolo che si vaccina, ma per tutta la comunità: infatti grazie ai vaccini si raggiunge la cosiddetta “immunità di gregge” che si verifica quando la maggior parte della popolazione (il 95%) viene vaccinata contro una malattia.

In questo modo sono tutelati anche gli individui che non vengono vaccinati poiché impossibilitati da un problema di salute come un’immunodeficienza (o quelli che vengono vaccinati ma sui quali il vaccino non ha effetto) dato che, grazie a un gran numero di soggetti immuni, la catena dell’infezione si interrompe.

E’ chiaro quindi che il calo della copertura vaccinale rappresenta un grande rischio per la salute pubblica: per questo motivo da qualche mese hanno iniziato a fare la loro comparsa iniziative regionali con l’obiettivo di rendere obbligatori i vaccini per chiunque voglia frequentare l’asilo nido (come è successo in Emilia-Romagna) finché non si è arrivati a parlare  – più o meno in corrispondenza della Settimana Europea delle Vaccinazioni organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’OMS – di una proposta di legge per re-introdurre a livello nazionale l’obbligo di vaccinare i bambini.

Il 19 maggio 2017 è stato quindi approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge (proposto dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dalla Ministra della salute Beatrice Lorenzin) che rende obbligatorie – salvo casi particolari come un accertato pericolo per la salute – 12 vaccinazioni:

  • anti-poliomelitica;
  • anti-difterica;
  • anti-tetanica;
  • anti-epatitica B;
  • anti-pertossica;
  • anti Haemophilus influenzae tipo B;
  • anti-meningoccocica B;
  • anti-meningoccocica C;
  • anti-morbillosa;
  • anti-rosolia;
  • anti-parotite;
  • anti-varicella.

I vaccini saranno obbligatori per tutti i bambini dagli 0 ai 6 anni, altrimenti non sarà possibile iscriverli all’asilo nido o alla scuola materna (ricordiamo inoltre che i medici che sconsigliano i vaccini rischiano di essere radiati dall’albo, come successo con un medico del trevigiano o nel milanese per comportamento non etico e antiscientifico).

Al momento dell’iscrizione alla scuola dell’obbligo, quindi alle elementari, sarà quindi necessario presentare il libretto delle vaccinazioni; se il bambino non risultasse in regola con le 12 vaccinazioni previste l’istituto scolastico ha l’obbligo di notificare la situazione all’Asl del territorio che – a sua volta – chiamerà la famiglia del bambino per fissare una seduta vaccinale.

Cosa succede se la famiglia comunque si rifiuta di vaccinare il bambino? Verrà segnalata dall’Asl di competenza al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale ed andrà incontro a multe molto salate.

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Per quanto riguarda i primi due anni delle scuole superiori non aver vaccinato il ragazzo non comporterà il negato accesso all’istruzione ma bensì multe che possono andare dai 500 ai 7.500 euro.

Grazie a questo decreto legge le vaccinazioni obbligatorie in Italia da 4 diventano 12, e viene a mancare la differenza tra “obbligatorie” e “consigliate” che tanta confusione ha generato negli anni passati; inoltre tutti i vaccini obbligatori saranno pagati dal Servizio Sanitario Nazionale.

L’obbligo di vaccinazione per tutti i bambini ha l’obiettivo di alzare il livello di copertura vaccinale in modo che venga ripristinata l’immunità di gregge e che, in questo modo, anche tutti gli individui che per problemi di salute non possono essere vaccinati (pensiamo ai bambini affetti da forme di immunodeficienza) o tutti coloro che risultano immuni al vaccino (accade in una percentuale minima di casi) possano essere protetti contro malattie potenzialmente mortali, o in grado di causare complicazioni e danni a lungo termine.

Purtroppo la disinformazione ha fatto sì che circolassero una grande quantità di informazioni false riguardo ai vaccini: ad esempio che siano un pretesto delle case farmaceutiche di arricchirsi, quando – invece – è l’esatto contrario; per le case farmaceutiche è molto più redditizio vendere i farmaci per combattere le malattie che vendere i vaccini per debellarle (in questo documento della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana possiamo consultare il costo della malattia in assenza di vaccinazione e la riduzione annua dei costi stimati diretti per la malattia).

E’ dura a morire anche la leggenda urbana che collega i vaccini all’autismo, convinzione legata ad uno studio che è stato ampiamente screditato e contrastato dalla comunità scientifica internazionale, oppure che i bambini si ammalino a causa del mercurio contenuto nei vaccini, quando in Italia non vengono utilizzati vaccini che contengono tiomersale (il composto organico che contiene minime quantità di mercurio – usato come conservante – per il quale mancano comunque prove scientifiche che dimostrino che la quantità contenuti in alcuni vaccini, non utilizzati in italia, sia pericolosa per la salute).

Su questa pagina di Epicentro è possibile leggere le risposte scientifiche che screditano tante informazioni false che circolano in merito ai vaccini.

Aggiornamento 8 giugno 2017:

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mercoledì 7 giugno ha firmato il decreto legge che rende obbligatorie le vaccinazioni per l’iscrizione a nidi, materne e scuola dell’obbligo.

Il testo è leggermente diverso rispetto a quello formulato dal Governo a metà maggio, che abbiamo visto sopra.

In quello definitivo, per esempio, si consente alle famiglie che non dovessero trovare i documenti relativi alle vaccinazioni già fatte di produrre, in alternativa, un’autocertificazione o la copia della prenotazione del vaccino (fatta presso la ASL di competenza) per effettuare l’iscrizione alla scuola.

Questa autocertificazione dovrà essere presentata entro il 10 settembre, poi le famiglie avranno tempo 6 mesi (fino al 10 marzo 2018) per produrre e consegnare alla scuola la documentazione completa. Questi termini saranno sostituiti da quello del 10 luglio per gli anni successivi.

Un’altra novità del decreto legge sui vaccini così come entra in vigore oggi, 8 giugno 2017, è che i genitori che si rifiutano di vaccinare i propri figli non si vedranno togliere la potestà genitoriale (come ipotizzato inizialmente); saranno però convocati dalle ASL per la somministrazione e, se persevereranno nel rifiuto di vaccinare i bimbi verranno segnalati alla Procura presso il Tribunale dei minori che valuterà l’apertura di un procedimento: sono previste sanzioni da 500 a 7.500 euro.

Il nuovo schema di vaccinazioni obbligatorie prevede che alle 4 che già lo erano (anti-poliomielite, difterite, tetano e epatite B) si aggiungano anti-pertosse, haemophilus influenzale tipo B, meningococco C e B, morbillo, rosolia, parotite e varicella.

L’obbligo vale a partire dall’anno scolastico 2017-2018 per i nati dal 2001 al 2017, ma alle classi dal 2001 al 2011 basteranno le prime 9 profilassi dell’elenco per essere in regola. I nati dal 2012 al 2016 dovranno essere sottoposti anche al vaccino anti-meningococco C, mentre per i bimbi del 2017 c’è anche l’obbligo di anti-meningococco B e anti-varicella.

L’obiettivo della misura è riportare la copertura alla soglia minima di sicurezza per la comunità, fissata nel 95%.

Aggiornamento del 28 luglio 2017:

Con l’approvazione definitiva del Parlamento, da oggi è legge dello Stato l’obbligo di vaccinazione per i minorenni tra 0 e 16 anni.

I vaccini obbligatori sono 10:

  1. anti-epatite B;
  2. antitetanica;
  3. anti-polio;
  4. anti-difterite;
  5. anti-morbillo *;
  6. anti-parotite *;
  7. anti-rosolia *;
  8. anti-pertosse;
  9. anti-Haemophilus influenzale tipo B;
  10. anti-varicella *.

Per i 4 vaccini indicati con l’asterisco ( * ) è prevista una verifica ogni tre anni (a partire dal 2020): se la copertura supererà il 95% – che è la soglia definita “ottimale” per garantire anche la cosiddetta “immunità di gregge” – è possibile che l’obbligo venga sospeso. Gli altri 6, invece, sono obbligatori in via permanente.

Quando si parla di “obbligatorietà” significa che aver ricevuto i 10 vaccini è requisito indispensabile per l’iscrizione al nido e alla scuola materna, mentre per i bambini e i ragazzi tra i 6 e i 16 anni non è determinante ai fini dell’iscrizione ma sono previste multe per i genitori inadempienti.

Il dirigente scolastico o il responsabile dei servizi educativi è tenuto a segnalare eventuali violazioni all’ASL, che contatterà i genitori o i tutori per il recupero della vaccinazione. In caso di inadempienza sono previste multe tra 100 e 500€ (a seconda della gravità della carenza).

Le vaccinazioni previste possono essere prenotate nelle farmacie convenzionate, e – se sono indicate come obbligatorie – vengono somministrate gratuitamente nei centri ASL preposti. La gratuità è confermata anche nel caso in cui si debbano recuperare vaccinazioni non fatte in precedenza.

Se non sono già protetti, i nati dal 2001 al 2016 devono ricevere tutti i vaccini da 1 a 9 (quindi solo l’anti-varicella è escluso); per i nati del 2017, invece, sono obbligatori tutti e 10 i vaccini.

Sono esonerati dall’obbligo di vaccinazione i bambini immunizzati per aver già contratto la malattia “naturale” e quelli che si trovano in specifiche condizioni mediche attestate dal pediatra o da un altro specialista.

Per l’iscrizione alle scuole è necessario fornire la documentazione che prova che il bambino è stato sottoposto a vaccinazione, oppure quella che prova le ragioni dell’esonero dall’obbligo. Per chi deve recuperare qualche vaccino, poi, è valida anche la presentazione della copia della prenotazione dell’appuntamento per la puntura.

I genitori possono anche autocertificare le vaccinazioni, ma devono presentare copia del libretto vaccinale entro il 10 luglio dell’anno successivo.

Per l’anno scolastico 2017/18 sono state previste delle indicazioni “transitorie”, utili a gestire il passaggio verso la piena applicazione della legge: il termine è infatti indicato nel 10 settembre 2017 per i nidi e nel 31 ottobre per la scuola dell’obbligo, mentre la documentazione completa deve essere consegnata entro il 10 marzo 2018.

Oltre ai 10 vaccini obbligatori ce ne sono altri che saranno “fortemente consigliati” dalle ASL, e comunque gratuiti: per i nati dal 2012 al 2016 questi sono l’anti-meningococco C e l’anti-pneumococco, mentre per i nati nel 2017 oltre a questi si aggiungono anche anti-meningococco B e anti-rotavirus.

Aggiornamento del 21 agosto 2017:

A seguito dell’entrata in vigore della nuova legge sui vaccini obbligatori, efficace dal 6 agosto, sono arrivate anche due circolari operative del Ministero della Salute che stabiliscono i criteri di ammissione alle scuole.

In particolare, la circolare del 16 agosto stabilisce che la multa (da 100 a 500€) estingue sì l’obbligo della vaccinazione, ma non consente comunque ai bambini non vaccinati di frequentare la scuola dell’infanzia, sia pubblica che privata, fino a quando il genitore non adempie all’obbligo vaccinale. Il divieto di iscrizione resta dunque valido indipendentemente dal pagamento della sanzione.

Discorso diverso per la scuola dell’obbligo (dunque a partire dalla primaria), dove la presentazione della documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione non è considerata tra i requisiti di accesso.

Un altro aspetto importante è rappresentato dal fatto che i bambini non vaccinabili per motivi di salute dovranno essere inseriti in classi in cui sono presenti solo minori vaccinati o immunizzati, in modo da mettere un ulteriore argine al possibile rischio di contagio.

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Etichettato con: 12 vaccinazioni obbligatorie, decreto legge vaccini, vaccini obbligatori
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