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25 Gennaio 2019 Il team di ProntoPannolino Gravidanza

Quali sono le ecografie gratis in gravidanza? Ecco le tre visite obbligatorie nell’arco dei 9 mesi!

Nel nostro Paese, di solito, quando una donna scopre di essere incinta si reca dal suo ginecologo privato che, probabilmente, la visiterà ogni mese fino al momento del parto.

In occasione di queste visite spesso il ginecologo fa anche una veloce ecografia per assicurarsi che vada tutto bene; in questo caso non si tratta di una ecografia vera e propria (nel senso che non vengono valutati tutti i parametri che vedremo più avanti), ma di un controllo meno approfondito il cui costo rientra nel prezzo della visita dal ginecologo.

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Ci sono però tre ecografie gratis e obbligatorie che tutte le donne devono fare nel corso della gravidanza*, abbiano queste un ginecologo privato da cui si recano tutti i mesi o meno; si tratta di esami diagnostici pagati dal servizio sanitario nazionale e realizzati in ospedale o in strutture convenzionate con il SSN:

*Con l’introduzione dei nuovi LEA del 2017 l’ecografia del terzo trimestre non è più gratuita, le ecografie gratis e obbligatorie sono quindi due

  1. la prima ecografia va fatta entro le 12 settimane iniziali di gestazione
  2. la seconda (ecografia morfologica) si realizza tra la settimana 18 e 22
  3. la terza e ultima avviene tra la settimana 30 e 34**

***Con l’introduzione dei nuovi LEA del 2017 l’ecografia del terzo trimestre non è più gratuita

Andiamo a vedere perché questi momenti sono importanti per valutare lo sviluppo fetale e cosa viene controllato in ogni ecografia!

Ecografia del primo trimestre (entro le prime 12 settimane)

Questa ecografia viene realizzata entro le prime 12 settimane di gestazione ed è importante per diversi motivi:

  • serve per datare la gravidanza (la data dell’ultima mestruazione non è sempre affidabile)
  • è possibile controllare che l’embrione si sia impiantato correttamente e scartare l’eventualità di una gravidanza extrauterina
  • è utile per valutare possibili distacchi placentari (se dovessero verificarsi la mamma dovrebbe stare a riposo)
  • si determina se la gravidanza è singola o gemellare a seconda del numero degli embrioni

Abbiamo detto che questa prima ecografia serve per datare la gravidanza: di solito infatti la settimana di gravidanza in cui siamo si calcola basandosi sulla data dell’ultima mestruazione, tuttavia questo dato non sempre è affidabile, soprattutto nel caso di donne con cicli molto irregolari.

Misurando le dimensioni dell’embrione è possibile sapere esattamente la settimana di gravidanza in cui ci troviamo: questo è fondamentale non solo per calcolare la data presunta del parto, ma anche per sapere l’esatta età fetale e valutare quindi la sua giusta crescita con il passare dei mesi (una data sbagliata potrebbe far pensare a un feto troppo piccolo o troppo grande perché le settimane di gestazione calcolate con la data dell’ultima mestruazione non coinciderebbero con quelle reali).

E’ importante che questa prima ecografia non venga realizzata troppo presto: prima delle 6 settimane si rischia di vedere solo il sacco vitellino (una membrana che rappresenta la prima struttura che si vede durante la gestazione), mentre a partire della sesta settimana anche l’embrione è riconoscibile, è quindi possibile valutare come si è impiantato, se c’è il battito cardiaco, etc.

Questa prima ecografia viene realizzata con una sonda transvaginale, una sonda che viene quindi inserita direttamente in vagina (è un procedimento che non provoca dolori o fastidio) e non è da confondere con la translucenza nucale, un’ecografia che si realizza tra la settimana 11 e la 13 e aiuta a determinare il rischio di anomalie cromosomiche (come la sindrome di Down); la translucenza nucale non è obbligatoria e non è pagata dal Servizio Sanitario Nazionale nonostante venga realizzata in ospedale.

Seconda ecografia: ecografia morfologica (tra le settimane 18 e 22)

Questa ecografia è probabilmente la più importante di tutta la gravidanza: viene realizzata intorno alla 20ma settimana perché è in questo momento che il feto è già abbastanza grande per essere misurato e controllato in maniera ottimale, e c’è la quantità ideale di liquido amniotico per la buona riuscita dell’esame diagnostico.

In questa ecografia vengono valutate le proporzioni e le forme del feto così come il cuore, i reni, lo stomaco e gli altri organi interni che è possibile monitorare; grazie a questo esame si è in grado di individuare alcune malformazioni fetali (ad esempio il labbro leporino), ma bisogna sempre ricordare che nonostante sia un’ecografia con un livello di precisione elevato ci potrebbero essere alcuni problemi che non vengono rilevati (ad esempio problemi a livello cerebrale o malformazioni che si manifestano nelle settimane successive).

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Nell’ecografia morfologica si controlla anche la posizione della placenta e il suo stato di salute: l’esame non è invasivo, sulla pancia della mamma viene applicato un gel conduttore che aumenta la conduttività della sonda; l’esame dura circa 30 minuti ma nel caso di donne in sovrappeso o obese potrebbe volerci più tempo per ottenere immagini nitide.

Infine, è durante questa ecografia che, se i genitori vogliono saperlo, di solito si scopre il sesso del bebè: attenzione però, se il piccolo è girato di schiena potrebbe non essere possibile vederlo!

Terza ecografia: ecografia di accrescimento (tra la settimana 30 e 34)***

***Con l’introduzione dei nuovi LEA del 2017 l’ecografia del terzo trimestre non è più gratuita: questo è perché viene considerata un esame non del tutto necessario perché non sempre è in grado di individuare eventuali ritardi di crescita.

Questa ecografia è chiamata anche “ecografia del terzo trimestre” e, se non c’è nessun problema, è l’ultima delle ecografie obbligatorie e gratuite previste in gravidanza.

Si chiama ecografia di accrescimento proprio perché si va a valutare la crescita del feto e il suo benessere generale; il bambino viene misurato (si controllano, tra le altre cose, la lunghezza del femore, dell’omero, la circonferenza cranica e addominale) per avere una stima della sua lunghezza e del suo peso alla nascita, un’indicazione che potrebbe variare del 10% circa (quindi il piccolo una volta nato potrebbe pesare il 10% in più o in meno rispetto a quanto rilevato dall’ecografia).

Se il bimbo dovesse risultare più piccolo di quanto ci si aspetta può essere necessario ripetere l’ecografia a circa due settimane di distanza per controllare se c’è stata crescita fetale: in questo caso anche questa ecografia extra sarà gratuita.

Durante questo esame viene controllata anche la quantità di liquido amniotico e la salute della placenta, mentre è possibile diagnosticare alcune anomalie che si manifestano nell’ultimo stadio della gravidanza (malformazione di reni, intestino, idrocefalia, etc.).

Infine, questa ecografia è importante per vedere la posizione del bambino: se il piccolo è già a testa in giù difficilmente si girerà (ormai è molto grosso e lo spazio ridotto gli rende difficile fare un giro completo), ma lo stesso discorso vale se il feto è podalico (coi piedi rivolti verso il basso) o di lato (il fianco rivolto verso il basso).

In questi ultimi due casi sarà il ginecologo a valutare se provare a praticare la manovra per girare il piccolo e quindi procedere con un parto vaginale oppure se ricorrere al taglio cesareo.

In conclusione

Le mamme e i papà non vedono l’ora che arrivi il momento di fare un’ecografia perché possono finalmente vedere il loro bimbo ed assicurarsi che tutto prosegua per il meglio.

Tuttavia se la gravidanza è fisiologica e non ci sono problemi particolari non è necessario fare ecografie una volta al mese, anzi, se la gestazione non è a rischio non ci sarebbe nemmeno bisogno di fare visita al ginecologo tutti i mesi.

Come avevamo visto in un approfondimento dedicato, quando una gravidanza è fisiologica bastano le visite dell’ostetrica, una figura importantissima non solo nel momento della gravidanza ma in tutte le tappe più delicate della vita di una donna.

Ricordatevi che ad ogni ecografia, e ad ogni esame relativo alla gravidanza, è bene portare con sé tutti gli esiti degli esami precedenti: ecografie, esami del sangue e tutto il necessario per poter dare al personale medico il quadro completo della situazione.

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