Protezione solare: qual è la crema più adatta ai bambini? Qualche consiglio per non scottarsi!
Per tanti di noi l’estate è sinonimo di vacanze e, spesso e volentieri, le vacanze sono sinonimo di mare: quando ci sono anche i bimbi, questo significa bagni nell’acqua cristallina, giochi con la sabbia e sole. Tutti sanno che è necessario proteggere la pelle dai raggi solari, soprattutto quella dei più piccoli, ma lo si deve fare solo quando si è in spiaggia?
Certamente no: applicare la crema solare è importante ogni volta che ci esponiamo al sole e, con i bimbi, bisogna prestare ancora più attenzione; che sia una passeggiata in montagna, un’escursione in campagna o una quattro passi in città, la crema è necessaria e va applicata sulle zone che rimangono scoperte.
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Questo vale anche per i bimbi nel passeggino o nella carrozzina: bisogna comunque tenere conto che l’esposizione diretta ai raggi solari deve essere quanto più evitata o minimizzata fino al secondo o terzo anno di età, ed è meglio non esporre a lungo il bimbo al sole specialmente nei momenti più caldi della giornata.
È comprensibile tuttavia che, se parliamo di protezione solare, ci venga in mente il mare: è quando stiamo in spiaggia che passiamo più tempo all’aria aperta e con meno vestiti addosso.
Qual è la crema solare più adatta per i bambini?
Ci vuole una crema solare con un alto fattore di protezione (50+); nel caso di dermatiti, problemi della pelle o pelle particolarmente sensibile, è meglio andare in farmacia per farsi consigliare un prodotto specifico.
È anche noto che i bambini più grandicelli non amino farsi mettere la crema: per questo con loro è meglio utilizzare una protezione solare spray, più facile da applicare e più leggera sulla pelle, mentre coi più piccini non avrete problemi a usare anche la classica crema.
Le creme solari tradizionali contengono sostanze chimiche ed è meglio evitare che entrino in contatto con la pelle dei bambini da 0-3 anni; in questo caso è meglio utilizzare le cosiddette creme minerali.
Cosa sono le creme solari minerali (creme fisiche o a barriera)?
Le creme solari minerali, anche note come creme solari fisiche o a barriera, sono un tipo di protezione solare che utilizza minerali come ossido di zinco e/o diossido di titanio come ingredienti attivi. Questi minerali agiscono come una barriera fisica che riflette i raggi UV del sole, impedendo loro di penetrare nella pelle.
Ecco alcune caratteristiche delle creme solari minerali:
- offrono protezione sia dai raggi UVA che UVB
- i minerali utilizzati nelle creme solari minerali sono generalmente considerati sicuri per la pelle, anche per le pelli sensibili o per i bambini. Non penetrano nella pelle, ma rimangono sulla superficie, riducendo il rischio di irritazione o reazioni allergiche.
- più rispettose dell’ambiente rispetto alle creme solari chimiche dato che queste ultime contengono ingredienti (come l’ossibenzona e l’ottinoxato) associati al danneggiamento dei coralli e degli ecosistemi marini
Un potenziale svantaggio delle creme solari minerali è che possono lasciare un residuo bianco sulla pelle a causa dei minerali riflettenti: tuttavia, molte formule moderne sono progettate per minimizzare questo effetto.
Ogni quanto rimettere la crema solare?
Si tende a pensare che, una volta applicata la crema solare, questa possa garantirci una protezione efficace per diverse ore: in verità, per evitare le scottature, bisogna ripetere l’applicazione circa ogni due ore e sempre dopo ogni bagno, anche se l’abbiamo messa prima di entrare in acqua (questo vale anche per le creme solari resistenti all’acqua) e anche se abbiamo sudato molto.
A cos’altro bisogna stare attenti? Alle giornate ventose o nuvolose: con il vento è più difficile sentire il sole che ci scotta la pelle (soprattutto per i bambini che sono intenti a giocare e non se ne rendono conto) mentre le nuvole, nonostante coprano la luce del sole, non ne filtrano i raggi utravioletti che vi passano attraverso e possono causare scottature.
Oltre alla crema, è quindo molto importante evitare di esporsi al sole nelle ore più calde della giornata e, comunque, cercare di restare sempre all’ombra; ma cosa succede se, nonostante tutti gli accorgimenti, il nostro bimbo si scotta?
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Cosa fare se il bambino si scotta con il sole?
L’eritema solare si manifesta qualche ora dopo l’esposizione al sole ed è riconoscibile perché la pelle risulta calda, rossa e sensibile al tatto: se il bimbo si scotta è di fondamentale importanza toglierlo dal sole e non esporlo fin quando l’eritema non è passato; durante i giorni successivi possiamo proteggere la pelle del bambino con indumenti leggeri, come una maglietta a maniche corte di cotone bianco, e comunque cercare di mantenerlo sempre all’ombra.
Per alleviare il dolore di un eritema solare, possiamo applicare sulla zona scottata una crema idratante o un doposole rinfrescante; inoltre, all’acqua del bagno (che dev’essere tiepida, non calda) possiamo aggiungere amido di riso che svolge un’azione lenitiva.
Se, oltre a essere arrossata, la pelle dovesse presentare anche delle bollicine, è meglio sentire il parere del pediatra che potrebbe consigliare una crema al cortisone; qualche giorno fa avevamo già parlato dei fattori a cui prestare attenzione quando andiamo in spiaggia coi bimbi: certo, ci vuole un po’ più di prudenza, ma il divertimento è comunque assicurato!
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