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16 Febbraio 2017 Il team di ProntoPannolino Consigli

Ore di sonno neonati, bambini e adolescenti: quanto devono dormire? Ecco le linee guida da 4 mesi a 18 anni

Sappiamo tutti che un buon riposo – in termini di qualità e quantità – è fondamentale per stare in salute, sia nella vita adulta che nell’infanzia: ma perché è particolarmente importante che i neonati, i bambini e gli adolescenti dormano bene?

Dalla nascita all’adolescenza l’essere umano ha un bisogno di dormire maggiore rispetto all’età adulta perché il riposo influisce direttamente sul (rapidissimo) sviluppo fisico e mentale.

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Infatti è solo durante il sonno che l’ipofisi secerne la somatotropina, chiamata anche ormone della crescita o GH (Growth hormone), ma dormendo i bambini elaborano le informazioni che hanno immagazzinato durante la veglia e dormire poco può incidere negativamente sul loro sviluppo cognitivo.

Nelle prime settimane di vita i neonati generalmente dormono per la maggior parte del tempo, ma può capitare che stiano svegli di più durante la notte che durante il giorno: questo è perché il ritmo circadiano di veglia-sonno è condizionato da fattori ambientali come la luce del sole e, per fare in modo che l’orologio biologico segua “gli orari giusti”, ci vuole del tempo.

In linea di massima i neonati ci impiegano circa 6 settimane ad abituarsi e attorno ai 3-6 mesi la maggior parte dei piccoli ha fasi regolari di sonno e veglia (compresi i risvegli notturni che sono fisiologici fino a circa 6 anni di età).

Con l’avanzare dell’età, il bisogno di dormire va diminuendo e, spesso, diminuisce anche la voglia dei piccoli di andare a letto quando è ora di farlo!

In alcuni casi capire quando un bambino ha sonno infatti non è così facile: al contrario di quanto succede a noi adulti, che più siamo stanchi più siamo spenti, alcuni bimbi tendono ad attivarsi come risposta al sonno.

Alcuni nonostante la stanchezza giocano passando da un’attività all’altra e cercano di ritardare il momento di andare a nanna: questo non significa che non abbiano sonno, anzi, è una reazione a una grande stanchezza (talvolta riconoscibile perché, in questi momenti, i piccoli tendono ad essere attivi ma molto più capricciosi o portati al pianto).

Considerando poi che alcuni bimbi sono dei gran dormiglioni mentre altri sono decisamente mattinieri, è possibile stabilire un numero di ore che i piccoli dovrebbero dormire?

A giugno del 2016 gli esperti dell’American Academy of Sleep Medicine hanno diffuso delle linee guida aggiornate basate sulle raccomandazioni dell’American Academy of Pediatrics: andiamo a vederle insieme!

Da 4 a 12 mesi

Tra le 12 e le 16 ore di sonno nell’arco delle 24 ore, pisolini compresi.

Da 1 a 2 anni

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Tra le 11 e le 14 ore di sonno nell’arco delle 24 ore, pisolini compresi.

Da 3 a 5 anni

Tra le 10 e le 13 ore di sonno nell’arco delle 24 ore.

Dai 6 ai 12 anni

Tra le 9 e le 12 ore di sonno nell’arco delle 24 ore.

Dai 13 ai 18 anni

Tra le 8 e le 10 ore di sonno nell’arco delle 24 ore.

Queste linee guida non includono i neonati prima dei 4 mesi poiché questi, normalmente, non hanno difficoltà a dormire un numero adeguato di ore.

E’ infatti quando il piccolo cresce ed iniziano ad aumentare gli stimoli esterni (giochi, TV, asilo nido, etc.) che ci possono essere più difficoltà ad addormentarsi e a rispettare le ore di sonno consigliate.

Sia negli Stati Uniti che in Italia, si assiste a una cattiva qualità del sonno di bambini e ragazzi, che dormono in media 40 minuti in meno del dovuto.

Ma cosa succede se un bambino non dorme abbastanza? Non c’è una conseguenza univoca per tutti, ma è dimostrato che riposare poco può dare origini a diversi disturbi, ad esempio:

  • iperattività
  • ansia
  • depressione
  • obesità
  • stress
  • disattenzione
  • difficoltà di memoria ed apprendimento
  • difficoltà di coordinamento motorio

E’ quindi evidente che una buona educazione al sonno è fondamentale: per aiutare i piccoli a dormire meglio possiamo osservare poche semplici regole.

Ad esempio, seguire una routine di rilassamento ogni sera: si mettono via i giochi, ci si mette il pigiama, si lavano i denti, si va a letto a leggere una storia.

Da evitare assolutamente TV, tablet e smartphone nell’ora che precede il momento dell’andare a letto, e anche la cena deve essere consumata almeno due ore prima (e tempo fa avevamo parlato anche degli alimenti che favoriscono il sonno, vi ricordate?).

E’ anche consigliabile avere orari fissi, sia per l’addormentarsi (attorno alle 21:30) che per lo svegliarsi, anche nel fine settimana.

Se nonostante tutto abbiamo la sensazione che il nostro bimbo stia dormendo meno di quanto dovrebbe, senza dubbio è utile parlarne con il pediatra che potrà valutare tutta la situazione e darci consigli sulle alternative a nostra disposizione.

Per alcuni casi specifici, infatti, sul mercato ci sono farmaci appositi (normalmente si tratta di niaprazina, un sedativo) utilizzati per far dormire i bambini; ovviamente dev’essere il pediatra a prescriverli e solo nei casi in cui c’è davvero un forte disturbo del sonno, ben oltre i normali risvegli notturni che, anche se per noi genitori possono essere davvero pesanti, sono comunque fisiologici nei bimbi e si risolvono da soli con l’età.

Come tutti i farmaci, anche quelli per far dormire i piccoli vanno dati con attenzione, solo dietro consiglio del medico e non devono essere utilizzati per “adattare” i ritmi dei bambini a quelli dei genitori; è senz’altro meglio evitare di ricorrere ai farmaci con una buona educazione al sonno già dai primi mesi di vita.

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