Niente zucchero prima dei due anni: ecco le nuove linee guida per una vita sana che inizia sin dall’infanzia
In un nostro precedente articolo avevamo parlato dell’obesità infantile e di come – per combatterla – sia necessario, tra le altre cose, limitare significativamente il consumo giornaliero di zuccheri raffinati.
Un recente studio dell’American Health Association ha però lanciato un allarme, rendendo ancora più severe le linee guida che i bambini dovrebbero seguire nella loro alimentazione: niente zucchero fino ai due anni e massimo 25 grammi (l’equivalente di circa 6 cucchiaini da caffè) fino ai 18 anni d’età.
Ad agosto per un ordine da almeno 50 euro sul nostro PPStore, 5 euro di sconto usando il codice PPAGO24
Limitare il consumo di zucchero è fondamentale perché è una sostanza che crea una forte dipendenza: consumarne in eccesso ci porta a desiderare continuamente alimenti ricchi di zucchero che, a lungo andare, hanno effetti negativi sulla nostra salute.
Tuttavia, gli alimenti che contengono naturalmente zucchero (come la frutta, ad esempio) sono ovviamente esclusi dalle limitazioni, infatti il dito viene puntato contro tutti quegli alimenti che contengono zuccheri raffinati aggiunti.
Pensiamo a biscotti (anche quelli fatti in casa), allo yogurt o ai cereali: tutti questi prodotti contengono zucchero, e sono alimenti che facilmente diamo ai piccoli anche sotto ai 2 anni.
Bisogna fare molta attenzione anche con i succhi di frutta industriali: la bevanda che acquistiamo al supermercato, infatti, di salutare ha davvero ben poco.
Negli stabilimenti che producono succo di frutta, prima di tutto la purea di frutta viene sottoposta a temperature fino a 100 gradi, che ne lasciano invariato il contenuto energetico ma non la quantità di vitamine, che diminiusce drasticamente.
Alla polpa, poi, viene aggiunta acqua, acido citrico e zucchero: la quantità di zucchero dipende dalla casa produttrice ma, in linea di massima, tutti i succhi di frutta industriali contengono il 40% di zucchero in più rispetto al fabbisogno giornaliero.
Alcuni succhi di frutta hanno persino più zucchero delle bibite gassate!
Tutte queste informazioni riguardo al consumo di zucchero nella prima infanzia spesso si scontrano con tante presunte “certezze” che pensavamo innocue e che si tramandano da generazioni, da decenni, o semplicemente concetti sbagliati che da sempre diamo per buoni: pensiamo per esempio a quante volte sentiamo dire che, se i piccoli piangono, dobbiamo dargli il ciuccio intinto nel miele (o nello zucchero) per calmarli.
A parte il ciuccio in sé, che va dato con attenzione, oggi sappiamo che il miele nei piccoli va evitato per più di un motivo.
Prima dell’anno di vita è assolutamente sconsigliato non solo a causa dell’altissimo contenuto zuccherino (circa il 70%, e con un indice glicemico simile allo zucchero raffinato), ma anche per la possibilità di contrarre il botulismo infantile.
Di certo privare totalmente i piccoli dello zucchero può sembrare crudele ma, come in ogni cosa, ci vuole buon senso ed equilibrio: abituando i bambini fin da piccoli a preferire alimenti non zuccherati (o zuccherati naturalmente come la frutta), li aiuterà ad avere un regime alimentare più salutare per tutto il resto della vita.
Ad agosto per un ordine da almeno 50 euro sul nostro PPStore, 5 euro di sconto usando il codice PPAGO24
Infatti, se negli adolescenti o negli adulti è possibile utilizzare sostituti dello zucchero, con i bambini piccoli è meglio evitare: lo scopo non è quello di sostituire lo zucchero con un altro prodotto meno dannoso, ma si punta a eliminare completamente questa sostanza (almeno nella primissima infanzia) in modo tale che i bambini non si abituino al sapore e alla dipendenza che lo zucchero causa.
Come in tutte le cose, poi, lo “strappo alla regola” è da contemplare: se il piccolo è a una festa di compleanno, a una merenda con amici o per un’occasione speciale, non succede niente se beve un succo di frutta o mangia un dolce che ha più zucchero rispetto a ciò a cui è abituato.
L’importante è che siano casi sporadici e che i cibi ricchi di zuccheri raffinati non passino a far parte del suo regime alimentare quotidiano.
Nonostante l’alimentazione in Italia sembri essere più salutare rispetto a quella di altri Paesi europei, l’indagine IDEFICS del 2015 – il cui obiettivo era quello di studiare i comportamenti alimentari di vari Stati per prevenire l’obesità infantile – ha evidenziato che i bambini italiani tra i 2 e i 9 anni consumano una media di 87 grammi di zucchero al giorno, contro i 25 grammi consigliati.
Questi dati dimostrano che la strada da fare è ancora tanta e, ancora prima che a scuola e nei supermercati, la vera educazione alimentare deve iniziare in casa: informarsi è fondamentale per poter fare scelte consapevoli e regalare ai nostri bambini uno stile di vita sano che, se mantenuto, li aiuterà a stare bene fino all’età adulta prevenendo malattie come il diabete e vari disturbi cardiaci e circolatori.
Hai trovato utile questo articolo? Vuoi scoprire altri approfondimenti sui temi più importanti legati a gravidanza, maternità e prima infanzia e ricevere periodicamente le ultime novità dal nostro blog?