Farmaci durante l’allattamento: le medicine sicure e quelle da evitare quando si allatta al seno
In precedenza sul nostro blog abbiamo parlato dell’allattamento quando la mamma ha la febbre e abbiamo visto che – a parte alcune eccezioni – eventuali processi virali o batterici della madre non sono un motivo di preoccupazione e non devono mettere a repentaglio o ostacolare l’allattamento al seno.
Quando si parla di malattie però si arriva a un’altra questione che da sempre preoccupa le mamme e i papà: quali farmaci si possono prendere durante l’allattamento?
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E’ senza dubbio un argomento delicato poiché l’assunzione di farmaci è una delle prime ragioni di sospensione definitiva dell’allattamento, anche quando però la mamma ed il bambino desidererebbero continuare.
Questo accade perché è ancora radicata la convinzione che l’allattamento non sia mai compatibile con l’assunzione di farmaci; sebbene sia vero che l’ideale, se stiamo dando il seno, sarebbe evitare di assumere medicine, ci sono alcuni farmaci che se presi in reale caso di necessità e con il dosaggio adeguato non rappresentano un rischio per il bambino allattato al seno.
Nell’articolo precedente avevamo già detto che praticamente tutti i farmaci assunti dalla madre passano attraverso il latte materno ma non tutti i principi attivi hanno conseguenze sul bambino allattato; inoltre – se il dosaggio consigliato non viene superato – nel latte materno si trova circa l’1% della dose di farmaco inizialmente assunta dalla madre che allatta.
Questo è quanto accade in linea generale, più nello specifico poi ci sono alcuni fattori che determinano la quantità di farmaco che passa nel latte materno:
- Il farmaco è altamente lipofilico (ha quindi un’elevata capacità di penetrare nei grassi)? Più un farmaco è lipofilico, più penetrerà nel latte.
- Il farmaco ha un’alta durata di attività nel sangue materno? In questo caso dobbiamo fare attenzione perché, poppata dopo poppata, il principio attivo potrebbe concentrarsi anche nel sangue del bambino.
- Qual è la biodisponibilità del farmaco? Da questo dipende la capacità di assorbimento del principio attivo da parte dell’intestino della madre e del bambino.
- Il farmaco è approvato per l’uso pediatrico? In questo caso non ci dovrebbero essere controindicazioni nell’utilizzarlo in allattamento.
Oltre a questi fattori c’è anche da tenere in considerazione la salute generale del bambino e la sua età: i neonati di poche settimane (o comunque i bambini prematuri) hanno una funzione epatica e renale ancora immatura, quindi fanno più fatica a metabolizzare ed eliminare il farmaco.
Passiamo ora però a vedere nel dettaglio quali sono le medicine sicure in allattamento e quelle che, invece, andrebbero evitate (o se è necessario prenderle, quelle che portano a una sospensione dell’allattamento):
Farmaci sicuri in allattamento:
- analgesici (il paracetamolo è meglio dell’Aspirina, ma si possono assumere anche l’Aspirina e l’ibuprofene)
- i rimedi più comuni per tosse, raffreddore e processi influenzali
- antibiotici come la penicillina (e i suoi derivati, ad esempio l’amoxicillina), l’eritromicina, le cefalosporine
- la maggior parte dei medicinali per la pressione alta
- digossina, l’insulina, broncodilatatori
- tutti i farmaci indicati per l’uso in età pediatrica
Farmaci incompatibili con l’allattamento:
- i farmaci anti-tumorali come ciclofosfamide, ciclosporina, doxorubicina, metotrexate
- le sostanze radioattive utilizzate in radiodiagnostica
- i farmaci antitiroidei diversi dal tiouracile
- il cloramfenicolo
Una lista più esaustiva dei farmaci e dei principi attivi che possono essere presi durante l’allattamento, di quelli da evitare e quelli da consumare con cautela è consultabile in questo documento dell’American Academy of Pediatrics.
Inoltre, grazie alla pagina web e-lactancia (realizzata dal reparto di pediatria dell’ospedale di Denia, in Spagna, e disponibile in inglese e spagnolo) è possibile consultare la compatibilità di oltre 24.000 medicinali e principi attivi con l’allattamento materno.
In linea generale è necessario sottolineare che, anche per i farmaci incompatibili con l’allattamento, spesso è necessario evitare di dare il latte materno solo per la durata della terapia; è anche vero però che, se dovesse trattarsi di un periodo di tempo più o meno prolungato, la naturale produzione del latte materno potrebbe fisiologicamente andare a scomparire e, anche quando la madre fosse di nuovo in grado di riprendere l’allattamento, potrebbe non essere più possibile.
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Inoltre alcuni farmaci non sono nocivi in termini assoluti per i bambini allattati, ma possono dare effetti collaterali (alcuni lievi altri più gravi): purtroppo però per numerose medicine non ci sono ancora sufficienti studi portati avanti durante l’allattamento che possano dire con sicurezza se l’assunzione del farmaco è sicura o meno.
Ad esempio i farmaci antidepressivi, gli ansiolitici o i farmaci per l’epilessia vanno ad agire sui neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale che nei neonati è in pieno sviluppo: a causa dell’assenza di studi in merito è ancora difficile poter dire quali sono gli effetti a lungo termine sui bambini che assumono questi medicinali attraverso il latte della madre.
Infine, la maggior parte dei medicinali riporta nel proprio foglietto illustrativo che il loro uso è sconsigliato in gravidanza ed allattamento: in moltissimi casi (ovviamente non in tutti) questa indicazione non fa riferimento a studi scientifici che effettivamente dimostrino la pericolosità di un determinato farmaco, ma risponde più a un desiderio delle case farmaceutiche di tutelarsi da eventuali problemi.
Quindi, quando stiamo assumendo dei farmaci, è comunque saggio chiedere consiglio al proprio medico curante ed al pediatra: anche in questo caso, però, dobbiamo far presente il nostro desiderio di continuare ad allattare, in modo tale che i loro consigli tengano conto di questa esigenza.
Se stiamo comunque prendendo medicinali in allattamento possiamo cercare di prenderli non appena il nostro bimbo finisce di mangiare; ancora meglio sarebbe prenderli prima che il bambino si addormenti per diverse ore, in modo tale da allontanare l’assunzione del medicinale dalla poppata successiva (ovviamente questo non è possibile con la maggior parte dei bambini di poche settimane o pochi mesi che prendono il seno ogni 2 o 3 ore, se non più di frequente).
Nella maggior parte dei casi, comunque, i benefici dell’allattamento al seno e del latte materno per i neonati e i bambini sono comunque superiori all’assunzione di piccole dosi di quei farmaci che risultano di per sé innocui durante l’allattamento.
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