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28 Febbraio 2018 Il team di ProntoPannolino Consigli, Dalla redazione, Primi mesi

Depressione post parto nei papà: sintomi e cause di un fenomeno di cui si parla ancora troppo poco

Recentemente nel nostro blog abbiamo pubblicato un approfondimento sulla depressione post parto (DPP) nelle mamme; quando si parla di questo disturbo si tende ad associarlo sempre alle donne, ma sapevate che anche gli uomini possono manifestarlo?

La depressione post parto nei papà è un fenomeno ormai riconosciuto da tutta la comunità scientifica: secondo uno studio, 1 papà su 3 ha delle preoccupazioni riguardo alla sua salute mentale nel primo anno dopo la nascita del bambino mentre 1 papà su 10 sperimenta una vera e propria DPP, generalmente dai 3 ai 6 mesi dopo la nascita del bambino.

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Cause della depressione post parto nei papà

Come per le mamme, non c’è un solo fattore che scatena la depressione post parto nei papà ma esistono tutta una serie di elementi che giocano un ruolo importante nel manifestarsi di questo fenomeno:

  • il cambio portato dal nuovo assetto familiare
  • la percezione di una maggiore responsabilità economica nei confronti della famiglia
  • le modifiche profonde nello stile di vita e nella relazione di coppia
  • la preoccupazione per il benessere della moglie/compagna
  • la mancanza di sonno
  • la necessità di aiutare di più in casa

Altri due fattori di rischio sono problemi di coppia che si sono manifestati prima o durante la gravidanza e il fatto che anche la mamma del bambino soffra di DPP.

Inoltre, come per le mamme, sembra esserci una maggiore probabilità di depressione post parto nei papà molto giovani o in quelli che hanno una situazione finanziaria difficile.

Non bisogna dimenticare, poi, che ci sono tutta un’altra serie di fattori che cambiano da persona a persona (carattere, relazioni con la famiglia, etc.) che possono essere determinanti.

Per le mamme è stato però dimostrato che la DPP ha anche una causa ormonale: questo vale anche per i papà?

Fino a poco fa non si sapeva esattamente il ruolo degli ormoni negli uomini nel periodo successivo alla nascita di un figlio: è stato però realizzato uno studio che ha dimostrato come – dopo la nascita di un bambino – il livello di testosterone negli uomini crolli.

Bassi livelli di testosterone possono provocare letargia e svogliatezza, oltre a una perdita di interesse nelle attività piacevoli, tutti tratti caratteristici di un quadro di depressione; è anche per questo che i supplementi di testosterone vengono utilizzati in alcuni casi per trattare la depressione negli uomini (anche se non si tratta di DPP).

Sintomi della depressione post parto nei papà

I sintomi della DPP negli uomini sono simili a quelli che riscontriamo nelle donne; alcuni papà li manifestano tutti mentre altri solo alcuni, e cambiano anche i livelli di intensità con cui vengono percepiti:

  • sentirsi senza speranza
  • provare ansia anche per cose che prima non causavano nessuna preoccupazione
  • non sentirsi adeguati a ricoprire il ruolo di padre
  • desiderio di isolarsi
  • sentirsi letargici
  • sentirsi in colpa o irritabili
  • piangere molto
  • avere pensieri ossessivi o irrazionali che possono spaventare
  • perdere l’appetito, non riuscire a mangiare anche se si ha fame
  • mangiare troppo per consolarsi
  • non riuscire a prendere sonno e riposare neanche quando il bambino dorme
  • avere incubi
  • essere ostili o indifferenti nei confronti del bambino o della mamma
  • avere attacchi di panico
  • manifestare difficoltà di concentrazione
  • provare dolore fisico (mal di testa, mal di stomaco, etc.)
  • sentire una paura ossessiva riguardo alla salute del bambino, alla propria o a quella dei membri della famiglia
  • avere pensieri sulla morte
  • avere pensieri sul far male a se stessi o al bambino

Diagnosi della depressione post parto nei papà

Come accade per le mamme, dev’essere una figura professionale a diagnosticare la DPP in un uomo che teme di averla: per questo se sospettiamo di essere davanti a un caso di depressione post parto dobbiamo rivolgerci al medico che ci consiglierà un trattamento che potrebbe essere psicologico (terapia individuale o di coppia) e, se ce ne fosse bisogno, uno farmacologico con antidepressivi e/o ansiolitici.

Il ruolo del papà nella famiglia

Talvolta i papà possono essere più in difficoltà a creare un legame con il proprio bambino soprattutto nelle primissime settimane di vita, quando le cure prossimali (quelle che richiedono la vicinanza dell’adulto che si occupa del piccolo) sono quasi esclusivamente a carico della madre, specialmente se questa allatta esclusivamente al seno.

Per alcuni papà questo può essere molto frustrante e possono sentirsi inutili o tagliati fuori dalla famiglia: è importante quindi trovare momenti speciali da passare insieme al bambino; se il piccolo prende solo il seno e si addormenta solo con la mamma, i papà possono – per esempio – occuparsi del bagnetto, del cambio del pannolino, del ruttino

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L’importante è trovare un momento da condividere con il piccolo, ritagliarsi uno spazio che faccia sentire il papà indispensabile: per i papà può essere anche d’aiuto ricordare che, sebbene nelle prime settimane il bimbo reclami specialmente le attenzioni della mamma, anche loro sono fondamentali per la serenità del piccolo. Ogni papà è, senza ombra di dubbio, speciale per il proprio figlio (anche se ci vorrà un po’ di tempo affinché il bambino lo possa dimostrare chiaramente).

E’ anche fondamentale il sostegno della compagna che deve avere pazienza, rispettare i tempi del partner e fargli capire che sta facendo un buon lavoro con il suo bimbo: i papà che si sentono sostenuti tendono a sviluppare un legame più profondo con il bambino.

Come accade per le mamme, poi, è fondamentale che anche i papà parlino con qualcuno dei loro timori: se non vogliono farlo con la famiglia o con gli amici possono (e in alcuni casi devono) rivolgersi a una figura professionale di sostegno.

Stanno comunque prendendo sempre più piede anche i gruppi di incontro per papà (nei consultori, nelle associazioni di sostegno alla nascita, etc.), dove uomini che stanno vivendo l’esperienza della paternità si trovano per parlare dei loro sentimenti e delle loro preoccupazioni per una tappa della vita così delicata ed importante.

Infine, se da una parte gli uomini rischiano meno di sentirsi soli ed isolati (perché di solito tornano a lavorare poco dopo la nascita del bambino mentre la mamma rimane a casa in maternità), se dovessero manifestare i sintomi di una DPP la soluzione non è buttarsi a capofitto nel lavoro o nelle attività che tengono più tempo possibile fuori casa. Ciò non toglie che praticare sport e coltivare i propri hobby nei ritagli di tempo rimanga una buona tecnica per riuscire a rilassarsi e a staccare un po’.

Purtroppo, poi, ancora troppo spesso gli uomini si sentono giudicati come deboli se danno spazio ai loro sentimenti: ricordiamoci che, soprattutto nei casi di depressione, condividere le proprie preoccupazioni con qualcuno che non ci giudica può davvero fare la differenza. Non dobbiamo quindi avere timore di sentirci vulnerabili ed aprirci.

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