Cosa sono i terrori notturni? Cause e rimedi per il pavor nocturnus nei bambini
I terrori notturni sono un fenomeno tipico dell’infanzia ma spesso vengono confusi con gli incubi ricorrenti oppure con la paura del buio: si tratta però di un disturbo diverso con caratteristiche specifiche, cerchiamo quindi di capirne di più.
I terrori notturni (chiamati anche “pavor nocturnus”) sono causati da una sovraeccitazione del sistema nervoso durante le ore di sonno; il riposo notturno si divide in stadi, poiché si alternano regolarmente le fasi non-REM e le fasi REM: il terrore notturno si manifesta infatti durante la fase di sonno profondo non REM e si può considerare come una reazione improvvisa di panico che avviene durante la transizione da una fase all’altra del sonno (dalla profonda non REM alla leggera REM).
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Durante un episodio di terrore notturno il bambino si sveglia solo parzialmente (infatti non risponde agli stimoli esterni) ma può muoversi e gridare come se fosse completamente sveglio: di solito un bimbo in preda al pavor nocturnos si alza dal letto, grida, suda, ha la tachicardia, il respiro affannato, è agitato e può camminare per casa e lanciare oggetti (in questo caso di solito siamo anche in presenza di sonnambulismo, una condizione che può manifestarsi insieme al terrore notturno).
Questi episodi possono durare poche decine di secondi fino a qualche minuto: nonostante possano essere molto intensi, al mattino il bambino non ricorda nulla di ciò che è successo.
Chi soffre di terrori notturni?
Come abbiamo detto è un disturbo dell’infanzia che, tuttavia, non è comune: lo manifesta dal 3% al 6% dei bambini in una fascia d’età che va dai 3 ai 10 anni; è più raro nell’adolescenza poiché, dopo i 10 anni circa, il fenomeno va scomparendo autonomamente grazie alla progressiva maturazione del sistema nervoso.
Sembra che ne soffrano leggermente di più i maschi rispetto alle femmine e i terrori notturni non sembrano essere collegati a problemi psicologici nei bambini che li manifestano.
Quando avvengono le crisi di pavor nocturnos?
I terrori notturni avvengono nella prima parte della notte, normalmente tra mezzanotte e le due (circa 90 minuti dopo che il bambino si è addormentato): come abbiamo detto prima è in questo momento circa che si verifica il passaggio dalla fase di sonno profonda non REM a quella più leggera REM.
In cosa si differenziano dagli incubi?
Pavor nocturnos e incubi non sono la stessa cosa: prima di tutto perché i brutti sogni fanno parte dell’esperienza di praticamente tutti i bambini mentre è solo una piccola percentuale di questi che sperimenta i terrori notturni.
Inoltre, con un incubo, al risveglio il bambino ha qualche ricordo del sogno (anche se non puà ricordare tutto), mentre con i terrori notturni al risveglio l’amnesia rispetto a quanto successo di notte è totale.
Infine, gli incubi di solito si verificano verso la parte finale della notte, mentre i terrori notturni si manifestano nella parte iniziale.
Il pavor nocturnos non va inoltre confuso con eventuali crisi di panico notturne: anche in questo caso il bambino suda, ha la tachicardia e il respiro affannoso, ma una crisi di panico ha una durata diversa (di solito maggiore) rispetto a un terrore notturno e, come accade con i brutti sogni, il mattino dopo il bambino ne ha comunque ricordo.
Quali sono le cause dei terrori notturni?
Le cause possono essere diverse ma la genetica gioca un ruolo fondamentale: è stato dimostrato che i bambini che in famiglia hanno uno o più casi di parenti che hanno sofferto di pavor nocturnos hanno molte più probabilità di soffrirne anch’essi.
In ogni caso, le principali cause di questo fenomeno sono:
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- poche ore di sonno, stanchezza
- febbre
- stress
- troppa caffeina
- medicinali che hanno effetti sul sistema nervoso centrale
- conseguenza dell’anestesia in seguito a un’operazione chirurgica
- asma notturna
- reflusso gastrico notturno
Cosa fare per gestire i terrori notturni?
Il pavor nocturnos è un fenomeno che può essere molto stressante per le mamme e i papà, che però possono adottare alcuni accorgimenti per fare in modo che le crisi facciano il loro corso senza complicazioni:
- non bisogna svegliare il bambino, che sarebbe disorientato e spaventato e ci metterebbe più tempo a calmarsi e a riprendere sonno
- mettere in sicurezza la casa e la stanza del bambino (attenzione a porte aperte, scale, finestre) nel caso il piccolo sia solito alzarsi e camminare per casa durante gli episodi
- non raccontare al bambino quanto è successo il giorno dopo perché lui non se ne ricorda, e saperlo potrebbe solo aumentare il suo stato di ansia.
Come prevenire i terrori notturni?
Una delle cause principali di questo fenomeno è l’eccessiva stanchezza, quindi è importante insegnare al piccolo delle buone abitudini per quanto riguarda il sonno non facendolo andare a letto troppo tardi ed evitando che assuma cibi o bevande ricchi di caffeina (té, bibite, etc.).
Una strategia molto efficace per prevenire le crisi di pavor nocturnos frequenti (più di un episodio a settimana) è quella dei risvegli programmati: ne parleremo tra pochissimo.
Quando preoccuparsi?
In genere, se il disturbo si presenta una volta alla settimana (o meno) e le crisi fanno il loro corso senza complicazioni, bisogna solo armarsi di pazienza e aspettare che il bambino cresca e che i terrori notturni passino da soli (mettendo in pratica i consigli di cui abbiamo parlato prima).
Se, invece, gli episodi di pavor nocturnos sono cronici (più volte a settimana), particolarmente intensi e/o in grado di mettere a repentaglio la sicurezza del bambino o degli altri membri della famiglia bisogna far visita al al pediatra che potrà indicarci lo specialista a cui rivolgerci.
Normalmente nei casi più seri al bambino viene prescritto il test di polisonnigrafia che registra i parametri fisiologici durante il sonno (e si utilizza quindi per diagnosticare i problemi del sonno) o l’elettroencefalogramma.
I medicinali per trattare i terrori notturni si usano solo in casi davvero estremi.
Risvegli programmati per i terrori notturni
Si tratta di una tecnica molto efficace per prevenire le crisi di pavor nocturnos: di solito i bambini che ne soffrono manifestano i terrori notturni più o meno alla stessa ora della notte, quindi bisogna svegliare il bambino circa 15 o 30 minuti prima dell’ora in cui di solito ha la crisi e farlo riaddormentare poco dopo.
E’ senz’altro stancante per i genitori ma è una strategia che ha dato risultati molto positivi poiché svegliando il bambino si interrompe il ciclo del sonno da cui dipende appunto l’insorgere dell’episodio di panico.
Come tanti altri fenomeni tipici dell’infanzia, anche i terrori notturni richiedono molta pazienza da parte di mamma e papà. Fortunatamente nella maggior parte dei casi, come abbiamo già detto, è un problema che si risolve da solo, ma non bisogna esitare a rivolgersi al pediatra o a una figura di supporto per non rimanere soli ad affrontare una situazione sicuramente delicata per tutto l’equilibrio familiare.
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