Congedo di paternità 2019: i papà lavoratori italiani non avranno giorni di permesso per la nascita del figlio? [AGGIORNATO al 2020!]
Aggiornamento del 3 gennaio 2020: tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio (L. 160/2019) c’è anche l’estensione del congedo di paternità per i lavoratori dipendenti.
Chi diventa papà nel 2020 ha diritto a 7 giorni di astensione dal lavoro, completamente retribuita, con l’obbligo di utilizzarli entro i 5 mesi dalla nascita del figlio.
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È prevista anche la possibilità di astenersi per un ulteriore giorno dal lavoro, “previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima”.
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Aggiornamento dell’11 dicembre 2018: siamo contenti di potervi dare ottime notizie! Trovate tutti i dettagli alla fine di questo post, sotto l’aggiornamento!
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Il 2018 sta per volgere al termine per fare posto al 2019, un anno che, per il momento, non sarà fortunato per i neopapà lavoratori: il congedo di paternità (che prevedeva fino a 5 giorni di permesso – di cui 4 retribuiti al 100%) potrebbe smetterà di esistere e i papà dipendenti non avrebbero quindi più diritto a nessun giorno di astensione dal lavoro in occasione della nascita del figlio.
Avevamo già parlato del congedo di paternità in Italia una prima volta nel 2016: grazie all’emendamento al DDL Stabilità 2016 i papà lavoratori dipendenti potevano usufruire di un totale di tre giorni di permesso da utilizzare entro i 5 mesi di vita del bambino.
Nel 2018 i giorni sono passati a 4 (a cui si poteva poi aggiungere un giorno facoltativo): queste misure però al momento non sono state rinnovate per l’anno 2019 e, se la situazione non cambiasse, sarebbero quindi destinate a decadere.
Già nel 2016 avevamo fatto un paragone tra la situazione in Italia e quella negli altri Paesi europei: in Islanda i papà lavoratori hanno diritto a tre mesi di congedo, in Norvegia a due settimane (più altre 10 da usare in un secondo momento), in Spagna sono 5 settimane che probabilmente diventeranno 8 nel 2019 (c’è da aggiungere però che la Spagna prevede solo 16 settimane di maternità per le donne lavoratrici).
Se i giorni di permesso non venissero rinnovati l’Italia si riconfermerebbe fanalino di coda nelle politiche di conciliazione familiare per quanto riguarda il ruolo dei papà: se da una parte nessuno nega che le donne abbiano maggiore bisogno di strumenti che permettano loro di stare accanto ai figli nei mesi successivi alla loro nascita (per promuovere l’allattamento al seno ma anche per rispettare il fisiologico attaccamento madre-figlio), dall’altra privare i papà dei (pochissimi) giorni che avevano a disposizione per stare con i loro figli appena nati è un’occasione persa.
Un’occasione per celebrare l’importanza della relazione con i papà, per dare loro il tempo di vivere appieno un momento unico e per dare ai loro bimbi la possibilità di cominciare subito a stringere un forte legame anche con la figura paterna.
Se i giorni di congedo dovessero sparire i neopapà lavoratori dovrebbero necessariamente prendere giorni di ferie per poter essere presenti nei primi importantissimi giorni dopo la nascita del loro bimbo: sarebbe davvero un peccato che, nel 2019, venisse data così poca importanza al ruolo del padre nelle cure prossimali nei giorni che seguono la nascita.
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Ci auguriamo quindi che il congedo di paternità venga quindi rinnovato (e perché no, migliorato!) anche per il 2019 e tutti gli anni a venire; quando ci saranno novità in merito aggiorneremo questo approfondimento!
Aggiornamento dell’11 dicembre 2018:
La notizia della possibile eliminazione del congedo di paternità ha fatto molto discutere e sono state numerose le voci che si sono fatte sentire per sottolineare l’importanza dei giorni di astensione dal lavoro per il padre in occasione della nascita del figlio.
Per fortuna la situazione è cambiata, in meglio! E’ stato infatti approvato in Commissione alla Camera un emendamento della Manovra grazie al quale il congedo di paternità obbligatorio per i papà lavoratori dipendenti nel 2019 sale a quota cinque giorni!
E c’è di più: è previsto un giorno extra facoltativo per il padre (quindi sei giorni in tutto) se la madre rientra dal congedo di maternità un giorno prima del previsto (se la madre dovesse ricominciare a lavorare, ad esempio, il 10 giugno dovrebbe tornare il 9 giugno per dare al papà il giorno extra di congedo).
Come negli altri anni, questi giorni devono essere presi entro i primi 5 mesi di vita del figlio e sono validi anche per i papà che adottano o hanno un bimbo in affido.
Ottime notizie che siamo davvero contenti di dare a tutti i papà e a tutte le mamme che avranno un bimbo nel 2019!
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