Cataratta infantile: cause, sintomi e trattamento della cataratta di bambini e neonati!
Siamo abituati a pensare alla cataratta come a un fenomeno tipicamente legato all’avanzare dell’età: tuttavia – benché non sia frequente (si parla di 1 caso su 250 circa) – anche i bambini possono sviluppare la cataratta, alcuni nei primi anni di vita mentre altri la manifestano già al momento della nascita.
Che cos’è la cataratta?
La cataratta è un’area opaca che si sviluppa sul cristallino dell’occhio che, quindi, perde la sua trasparenza; questa opacità impedisce alla luce di passare correttamente e, di conseguenza, ciò che vediamo appare opaco, annebbiato o con colori meno brillanti.
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La cataratta dei bambini e dei neonati può essere:
- congenita: già presente al momento della nascita
- acquisita: si sviluppa dopo la nascita
- secondaria: è un sintomo legato ad altre malattie
- unilaterale: interessa solo un occhio
- bilaterale: interessa entrambi gli occhi
- bilaterale asimmetrica: la cataratta è presente in entrambi gli occhi ma in un occhio è più grave rispetto all’altro
La cataratta può apparire in diverse aree del cristallino e avere aspetti differenti: da piccoli puntini a grandi macchie opache.
Cataratta nei bambini e nei neonati: cosa la causa?
Spesso le cataratte presenti alla nascita sono molto piccole e non rappresentano un problema per il corretto sviluppo della vista nel bambino ma, quando sono grandi, possono determinare problemi di vista anche molto gravi.
Quando un bambino presenta una cataratta a entrambi gli occhi e già al momento della nascita (cataratta congenita bilaterale) spesso è legata ad altre malattie metaboliche o genetiche; in questi casi però anche l’ereditarietà gioca un ruolo fondamentale.
Se invece la cataratta è presente solo in un occhio (unilaterale) di solito è il risultato di un trauma che danneggia il cristallino e tendenzialmente non è legata ad altre malattie.
In altri casi, poi, la causa della cataratta è ancora sconosciuta.
Quali sono i sintomi della cataratta nei bambini?
I bimbi che presentano la cataratta manifestano una serie di sintomi; alcuni di questi sono facilmente individuabili nei bimbi più grandicelli mentre sono impossibili da rilevare nei neonati.
Tuttavia al momento della nascita ai piccoli viene realizzato un controllo oculistico e, di solito, se manifestano la cataratta viene diagnosticata in questo momento, ancora prima della dimissione dall’ospedale.
E’ anche importante ricordare che i sintomi della cataratta sono tipici anche di altre malattie oculari, quindi presentare determinati sintomi non vuol dire avere di certo la cataratta; per questo è importantissimo recarsi dal pediatra che valuterà il caso specifico e, con l’aiuto di un oculista o un oftalmologo, saprà dare una diagnosi certa.
Detto questo, i sintomi più comuni della cataratta infantile sono i seguenti:
- la pupilla appare bianca quando viene esaminata con la luce
- strabismo
- nistagmo (movimenti ritmici involontari degli occhi)
- visione sfocata o annebbiata
- diminuzione della vista
- eccessiva sensibilità alla luce
Come si diagnostica la cataratta nei bambini e nei neonati?
Se dovessimo notare disturbi o anomalie nella vista dei bambini è necessario portarli dal pediatra che, valutando il caso specifico, saprà indirizzarci dall’oculista o dall’oftalmologo.
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Lo specialista eseguirà altri test per valutare la situazione: con i bambini più grandi realizzerà il test dell’acutezza visiva attraverso la tabella di Snellen (quella con numeri e lettere che da grandi si fanno progressivamente più piccoli); se necessario, poi, applicherà un collirio per dilatare la pupilla per esaminare più facilmente la retina e il nervo ottico.
Questo sistema viene utilizzato anche con i bambini più piccoli che ancora non sanno leggere e non possono sottoporsi al test dell’acutezza visiva; per quanto riguarda i neonati, come abbiamo già detto, se c’è una cataratta congenita di solito viene diagnosticata in ospedale poco dopo la nascita con i controlli specifici (o nei controlli di routine del pediatra nelle prime settimane di vita).
Qual è il trattamento per la cataratta infantile?
Il trattamento dipende dalla gravità della cataratta, dall’età del bambino e dal suo stato di salute.
In linea di massima comunque se c’è una cataratta che ostacola la vista dovrebbe essere rimossa il prima possibile, idealmente entro i primi due mesi di vita: è importante intervenire tempestivamente perché il periodo più critico per lo sviluppo della vista dei bambini è proprio nei primi mesi dopo la nascita.
In questo periodo il cervello dei piccoli sviluppa la visione come risposta a un’immagina chiara: se questa immagine arriva sfocata o distorta il cervello può elaborare connessioni visuali anormali che danno origine a un fenomeno chiamato ambliopia (o occhio pigro); in questo caso un occhio diventa “più forte” dell’altro.
La rimozione chirurgica della cataratta nei bambini si realizza con un intervento in anestesia generale: una volta rimossa la cataratta è comunque necessario ripristinare l’abilità dell’occhio di mettere a fuoco; per farlo ci sono diversi metodi (lenti intraoculari, lenti a contatto, occhiali) e sarà il dottore a suggerire quello più indicato.
I bimbi che si sono sottoposti a un’intervento per rimuovere chirurgicamente la cataratta devono indossare occhiali con lenti bifocali (che consentono di mettere a fuoco due distanze contemporaneamente) per correggere l’errore di rifrazione e permettere di mettere a fuoco sia da vicino che da lontano.
L’ambliopia o occhio pigro, il fenomeno di cui abbiamo parlato prima, può presentarsi anche nei casi in cui viene rimossa una cataratta unilaterale: in questi casi l’occhio “più forte” viene bendato per stimolare la visione attraverso l’occhio da cui è stata rimossa la cataratta.
Cos’è l’opacità secondaria della capsula?
Molto spesso quando a un bambino viene rimossa la cataratta chirurgicamente, dopo l’operazione sviluppa l’opacità secondaria della capsula: l’involucro (chiamato capsula) che conteneva il cristallino con la cataratta (che è stato asportato) può diventare opaco e creare così problemi di vista.
Per togliere questa opacità si ricorre a un nuovo intervento (chiamato capsulotomia) che può essere laser o chirurgico: nei bambini il laser è meno utilizzato, si preferisce intervenire chirurgicamente poiché questo tipo di intervento permette di rimuovere meglio l’opacità secondaria.
Nel caso il bimbo sviluppi l’opacità secondaria è necessario intervenire: se non dovesse sottoporsi a questo seconda chirurgia la sua vista sarebbe destinata a diminuire con il tempo.
In conclusione
I bambini con cataratta congenita hanno buone possibilità di sviluppare una vista normale se vengono operati entro i due mesi di vita; anche i bambini che sviluppano la cataratta più avanti hanno una buona prognosi perché – nel loro caso – lo sviluppo oculare corretto è comunque potuto avvenire per un certo periodo di tempo.
I bambini che vengono operati di cataratta dovranno nel tempo sottoporsi a controlli periodici per monitorare lo stato della loro vista e dovranno fare diversi mesi (o anni) di riabilitazione visiva per recuperare pienamente le capacità visive.
Ci sono poi alcuni accorgimenti che possiamo adottare per prenderci cura della vista dei nostri bimbi, indipendentemente dalla presenza di cataratta: per esempio non fargli passare troppo tempo ininterrottamente davanti allo schermo o anche davanti alle pagine di un libro per evitare fastidi come secchezza degli occhi, astenopia (debolezza visiva causata da un eccessivo sforzo) o mal di testa.
L’ideale sarebbe ogni dieci minuti farli smettere di guardare lo schermo o il libro e farli guardare – per esempio – per una decina di secondi fuori dalla finestra; inoltre gli occhi dovrebbero stare a circa 50/60 cm di distanza dagli schermi.
Anche quando si sta all’aria aperta è necessario proteggere gli occhi dei bambini, soprattutto nelle giornate di sole: il cristallino dei piccoli non è in grado di bloccare i raggi UV come quello degli adulti, è quindi necessario fargli indossare occhiali da sole con adeguato filtro anti UV.
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