Il bonus bebè 2017 aumenta? Ecco cosa potrebbe cambiare nella Legge di stabilità! [Aggiornato al 19 ottobre 2016]
Attenzione! – Il bonus bebè è stato rifinanziato anche per il 2020 con l’introduzione di alcune importanti novità, come l’estensione del diritto all’assegno di natalità per TUTTE le famiglie che hanno o adottano figli entro il 31 dicembre 2020. Trovate un approfondimento con tutti i dettagli nella pagina dedicata!
Aggiornamento del 19 ottobre 2016:
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in seguito all’approvazione da parte del Governo della Legge di Stabilità, ecco cosa cambierà nel bonus bebè 2017!
Nel nostro blog avevamo già parlato del bonus bebè e degli aiuti che lo Stato Italiano mette a disposizione dei genitori il cui reddito non super una certa soglia; nelle prossime settimane però qualcosa potrebbe cambiare, per fortuna in positivo!
Infatti, per contrastare il sensibile calo demografico che sta interessando il nostro Paese, il Governo ha proposto delle modifiche all’attuale Legge di stabilità: oggi come oggi, infatti, hanno diritto a un assegno mensile di 80€ per ogni figlio (fino ai 3 anni) le famiglie che hanno un ISEE inferiore a 25.000€, e a un assegno di 160€ quelle il cui ISEE non supera i 7.000 euro.
L’ISEE non è calcolato solo in base al reddito della famiglia, ma per decidere se un nucleo famigliare ha diritto al bonus o meno vengono prese in considerazione anche eventuali proprietà, eventuali debiti e il numero dei membri che compongono la famiglia.
Con il bonus bebè 2017 potremmo veder raddoppiare il valore degli assegni, che ammonterebbero quindi a 160€ mensili per le famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro e di 320€ mensili per le famiglie con un ISEE di 7.000 euro o inferiore.
Ma c’è di più: per il secondo figlio gli aiuti sono ancora più consistenti! Parliamo di 240€ per la prima soglia ISEE e di 400€ per la seconda soglia ISEE (ma solo per il secondogenito, per il primogenito valgono i valori di cui abbiamo parlato prima).
Un’altra buona notizia che potrebbe portare il bonus bebè 2017 è un aumento del periodo durante il quale si può usufruire dell’aiuto: per ora si riceve l’assegno fino ai 3 anni del bambino, con il nuovo decreto potrebbero passare ad essere ben 5 anni!
Inoltre si parla anche di altri miglioramenti come detrazioni sui prodotti necessari nella prima infanzia e agevolazioni per le mamme che non superano i 30 anni di età.
Ma ora – indipendentemente dai futuri cambiamenti in materia (sui quali vi terremo aggiornati) – facciamo un po’ di ripasso: chi può richiedere il bonus bebè?
Questo aiuto è rivolto a tutti i genitori, siano questi naturali o adottivi, cittadini italiani ma anche cittadini membri dell’Unione europea che vivono in Italia o di uno Stato extracomunitario, in questo caso solo se risiedono in Italia e sono provvisti di permesso di soggiorno.
Se vi state chiedendo come si richiede il bonus bebè, è piuttosto semplice: bisogna collegarsi alla pagina web dell’INPS ed inoltrare la domanda dalla sezione “Servizi online”; la richiesta deve essere inoltrata entro e non oltre i 90 giorni dalla nascita del bimbo o dalla sua entrata in famiglia (se adottato).
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Ricordiamo inoltre che – nel caso di gemelli – la somma erogata si moltiplica per il numero dei bambini.
Tuttavia il bonus bebè non è l’unico aiuto che lo Stato mette a disposizione dei genitori che soddisfano determinati requisiti: tra gli aiuti che si possono richiedere ci sono anche gli assegni di maternità, il fondo di credito per i nuovi nati* (vai all’aggiornamento del 20 settembre 2016) e gli assegni di maternità erogati dai comuni. In questo caso, è opportuno recarsi presso il proprio comune di residenza per verificare l’esistenza o meno di aiuti dedicati.
Le mamme che lavorano in partita IVA, poi, possono richiedere un assegno di maternità il cui ammontare equivale all’80% delle ultime mensilità fatturate, con la condizione che l’attività lavorativa venga sospesa per tutti i 5 mesi in cui vengono percepiti gli assegni.
Gli incentivi del bonus bebè 2017, e tutti gli altri aiuti statali e locali, hanno come obiettivo quello di offrire ai genitori un sostegno economico nell’accudimento dei figli: se facciamo il paragone con altri Paesi europei, l’Italia è ancora abbastanza indietro su questo frangente, ma speriamo comunque che l’anno nuovo porti tutti i cambiamenti di cui abbiamo scritto e che le mamme e i papà che desiderano avere dei bambini possano sempre più contare su una rete di sostegno.
*Aggiornamento del 20 settembre 2016:
Purtroppo il fondo di credito per i nuovi nati da qualche anno a questa parte non è più attivo: ringraziamo Francesco per avercelo segnalato!
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