Bambini vegani e vegetariani: con attenzione si può, ecco cosa dice la scienza
Nei primissimi mesi di vita dei bimbi, quando la loro alimentazione è costituita solo da latte, le mamme e i papà sono sicuri che i piccoli stiano assumendo tutti i nutrienti di cui hanno bisogno; il latte (materno o in formula) è un alimento completo fino ai sei mesi e, in condizioni normali, i bimbi non hanno bisogno di altro.
Dai sei mesi circa in poi, però, gradualmente alla loro dieta si vanno ad aggiungere i primi cibi solidi ed è allora che si comincia con la verdura, la crema di riso e – per alcuni – con il formaggio e la carne.
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Diciamo per alcuni perché sono sempre di più le mamme e i papà che decidono di svezzare i propri bimbi seguendo un regime alimentare vegetariano (quindi escludendo la carne e il pesce) o vegano (che evita qualsiasi proteina animale, comprese uova, latte, formaggio, etc.).
Nel 2015 il 7,1% degli italiani si è dichiarato vegetariano e l’1% vegano; una percentuale che ci porta tra i primi Paesi europei come numero di persone che non includono proteine animali (o le includono solo in parte) nella loro dieta; prima di noi c’è solo la Svezia, con un 10% della popolazione che si dichiara vegetariana.
Dell’importanza delle proteine animali nella dieta (di adulti e bambini) se ne è dibattuto e continua a dibattersene parecchio, soprattutto da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato ufficialmente che il consumo regolare di carne rossa e carni lavorate aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro.
Inoltre è recente la protesta di LAV (la Lega Anti Vivisezione) che ha chiesto all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria di cambiare la campagna del Ministero delle politiche agricole che definiva il latte “indispensabile”. L’organismo di regolamentazione pubblicitaria ha accolto la richiesta di LAV poiché – basandosi sulle ultime evidenze scientifiche – risulta evidente che “l’apporto proteico e di nutrienti fornito dal latte può essere sostituito senza inconvenienti da altri cibi non di origine animale”.
La domanda che, a questo punto, sempre più genitori si pongono è: si può crescere un bambino in salute senza carne o, addirittura, senza l’apporto di proteine animali?
La risposta è sì, ma solo se la dieta è ben bilanciata, in modo tale che il piccolo possa assumere tutti i nutrienti di cui ha bisogno, nutrienti che possono essere al 100% di origine vegetale.
A dirlo non siamo noi, ma – tra gli altri – anche l’Academy of Nutrition and Dietetics e l’American Academy of Pediatrics (AAP): entrambi gli enti (tra i più rinomati a livello mondiale) sostengono che una dieta vegetariana o vegana ben bilanciata è salutare per bambini e ragazzi in tutte le fasi dello sviluppo.
Queste organizzazioni specificano però che affinché questi regimi alimentari siano ben bilanciati c’è bisogno di tempo ed attenzione: sostituire le proteine animali con quelle vegetali si può, ma spesso non è così semplice. Il nostro consumo di alimenti di origine animale ha fatto sì che nella nostra dieta venissero a mancare altre fonti di proteine che, spesso, non siamo abituati ad usare.
Durante lo svezzamento, per esempio, si può sostituire la carne con purè di tofu o fagioli e utilizzare yogurt di soia al posto del classico yogurt vaccino.
Ma i bambini vegetariani e vegani da dove prendono il giusto apporto di calcio, ferro e vitamina B12 se non consumano carne o latticini? Ecco qualche esempio:
Vitamina B12: è sempre al centro della discussione sui vantaggi e gli svantaggi della dieta priva di proteine animali perché la carenza di questa vitamina può provocare anemia e problemi al sistema nervoso.
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La B12 è contenuta in carne, latticini e uova, ma la principale fonte sono molluschi, alcuni pesci e il fegato.
Un bambino vegetariano può quindi assumere senza problemi la vitamina B12 dai latticini o dalle uova.
Se invece il bambino è vegano dovrà consumare integratori specifici oppure bevande di soia, cereali e sostituti della carne.
Calcio: contrariamente a ciò che molti credono, il latte non è la principale fonte di calcio; ci sono molte verdure a foglia verde che ne contengono moltissimo, per esempio gli spinaci.
Ma anche il cavolo, le verze, i broccoli…
I bambini vegetariani poi possono trovare una buona fonte di calcio nelle verdure e nei latticini, mentre i bambini vegani potrebbero dover ricorrere a specifici integratori (ma non sempre è necessario!) oppure ad alimenti arricchiti con calcio (come il latte di soia, riso, avena, etc.).
Ferro: escudendo le proteine animali, le principali fonti di ferro sono alcune verdure e alcuni cereali come la soia, la quinoa, le lenticchie, i fagioli e gli spinaci.
Proteine: i bambini vegetariani possono ottenerle dallo yogurt e dalle uova, mentre i bambini vegani trovano una buona fonte di proteine nei legumi, nei cereali e nelle bevande di soia.
Inserendo questi alimenti nella dieta, i bambini in normali condizioni di salute non dovrebbero avere nessun problema nel seguire un regime alimentare vegetariano o vegano che quindi escluda in parte o totalmente le proteine animali.
Infatti, ulteriori studi hanno evidenziato che i casi di bambini che hanno difficoltà nell’assimilazione della vitambina B12 a causa di un’alimentazione vegana sono molto rari e diversi esperti hanno concluso che i bambini possono seguire una dieta vegana o vegetariana ben bilanciata senza che questo comprometta il loro stato di salute.
Un’altra voce autorevole su questo argomento arriva proprio dall’Italia, più precisamente da Umberto Veronesi, popolarissimo oncologo, famoso anche per essersi schierato più volte a favore della dieta priva di proteine animali.
In una sua intervista il dottor Veronesi sostiene che la carenza di vitamina B12 può avere diverse origini e che la dieta vegetariana o vegana, se ben pianificata, è adatta a tutte le età dello sviluppo; inoltre spiega che i vegetariani sono dal 20 all’80% più protetti dalle malattie cardiovascolari, il 40% più protetti dal cancro e dal 20 al 60% più protetti dall’alta pressione arteriosa.
Veronesi aggiunge che i vegetariani in linea di massima pesano circa il 10% in meno rispetto agli onnivori e che “proteggendoci dall’obesità, il vegetarianesimo riduce il rischio di diabete e ancora da malattie cardiovascolari e tumori.”
La questione dell’obesità infantile, a prescindere dal consumo o meno di carne, è un altro grosso problema che tutto il cosidetto Primo Mondo si ritrova a fronteggiare: ne avevamo scritto anche in passato sempre qui sul nostro blog, in un articolo in cui abbiamo parlato delle buone abitudini che ogni famiglia può osservare per contrastare questo problema.
Come abbiamo detto prima, la questione del consumo di carne (o meno) sarà – probabilmente – sempre dibattuta: l’importante è cercare di sfatare i miti più comuni e di contrastare tanta disinformazione relativa a questo argomento che interessa sempre più famiglie non solo in Italia, ma anche nel mondo.
Ricordiamoci che la scelta di non consumare carne – o prodotti di origini animali – non ha solo motivi di salute: c’è chi sceglie la dieta vegetariana o vegana anche per motivi etici o religiosi.
Qualunque sia il motivo, è importante prendere scelte informate e consapevoli, soprattutto quando si tratta di bambini: per questa ragione, come abbiamo già detto, è necessario pianificare una dieta bilanciata che tenga conto di tutti i nutrienti di cui i piccoli hanno bisogno.
Per questo, è molto importante il ruolo del pediatra che dovrebbe aiutare a genitori, a seconda dei casi, a capire quali sono i bisogni dei propri figli in ogni fase della crescita, assistendoli nella scelta della dieta più adeguata.
Più in generale, in Italia – come in molti altri Paesi del mondo – manca un’adeguata educazione alimentare che metta i genitori nelle condizioni di poter scegliere cos’è meglio per i loro figli, e di seguire poi una dieta (che includa o meno le proteine animali) salutare ed adeguata per ogni fase della crescita.
Infatti, come sostiene anche Alberto Ferrando, presidente dei medici pediatri liguri, i problemi di un’alimentazione sbagliata possono sorgere in qualsiasi regime alimentare, vegetariano o meno. E’ importante – soprattutto con i bambini – trovare il giusto equilibrio e non eccedere.
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