Allergie primaverili in neonati e bambini: cause, sintomi e rimedi!
La primavera è una stagione attesa da molti: le giornate si allungano, le temperature si alzano, i fiori sbocciano… Ciò che però è una gioia per i sensi di alcuni si rivela un fastidio per altri, in particolar modo per tutte quelle persone (bambini e non) che soffrono di allergie legate alla stagione primaverile.
Ma che cos’è esattamente l’allergia?
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Nei soggetti allergici il sistema immunitario produce anticorpi (immunoglobuline E o reagine) per determinate sostanze (chiamate allergeni) poiché considerate pericolose per l’organismo, nonostante non lo siano davvero; quando l’organismo viene a contatto con quel determinato allergene, il sistema immunitario reagisce difendendosi e, per farlo, provoca una serie di sintomi: rash cutanei, raffreddore, asma, problemi digestivi, etc.
Nel caso delle allergie primaverili, gli allergeni sono sostanze come il polline di alcune piante: se il polline entra in contatto con un soggetto allergico (poiché è presente nell’aria, o perché la persona entra in contatto diretto con una determinata pianta), questi può manifestare uno o tutti i sintomi che abbiamo elencato prima, a seconda della gravità della sua allergia.
A che età si manifestano le allergie nei bambini?
Le allergie possono manifestarsi in qualsiasi momento della vita: per quanto riguarda i bambini, tendono a comparire nei primi anni di vita, in alcuni casi anche entro i 12 mesi dalla nascita.
Nella comparsa delle allergie in un bambino la predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale: i bambini i cui genitori non sono allergici hanno un 10-15% di possibilità di sviluppare allergie; la percentuale di probabilità sale fino a un 30% se uno dei genitori è un soggetto allergico; se entrambi i genitori sono allergici, il bambino ha il 60-80% di probabilità di essere lui stesso un soggetto allergico.
Nel caso di genitori allergici quindi è bene prestare maggiore attenzione ad eventuali sintomi nel bambino che potrebbero essere la spia di una forma allergica.
Quali sono i sintomi dell’allergia alla primavera nei bambini?
I sintomi delle allergie primaverili coinvolgono di solito l’apparato respiratorio, gli occhi e la cute:
- rinite allergica (o raffreddore da fieno): naso che cola, starnuti, pizzicore
- congiuntivite allergica: occhi rossi che prudono e lacrimano
- asma: spasmi involontari dei bronchi che rendono difficoltosa la respirazione
- prurito al palato e tosse stizzosa
- eczema: conosciuto anche come dermatite atopica, è un’irritazione e arrossamento della cute che provoca prurito e bruciore
- orticaria: eruzione cutanea caratterizzata da ponfi che possono provocare prurito
Un bambino allergico può manifestare tutti questi sintomi oppure solo uno o alcuni; la gravità dei sintomi è legata alla gravità della forma allergica, quindi alcuni bambini potrebbero presentare solo un leggero raffreddore mentre altri avere crisi d’asma potenzialmente pericolose.
Quali sono gli allergeni più comuni in primavera?
Quando arriva la bella stagione i pollini di alcune piante sono quelli che causano problemi ai soggetti allergici, tra le più comuni troviamo:
- le graminacee (fioriscono da aprile a giugno)
- la parietaria (fiorisce da marzo a ottobre)
- le composite (fioriscono da luglio a settembre)
- le betullacee (fioriscono da gennaio a maggio)
- le oleacee (fioriscono da maggio a giugno)
- le cupressacee (fioriscono da gennaio ad aprile)
Come si diagnosticano le allergie primaverili nei bambini?
Se vediamo che il nostro bimbo in primavera manifesta alcuni dei sintomi che abbiamo descritto prima è necessario portarlo dal pediatra che, se lo ritiene necessario, ci indirizzerà da un allergologo.
L’allergologo controllerà l’aspetto delle mucose del naso del bambino ed eseguirà un prick test, ovvero una prova cutanea che consiste nell’applicare sulla pelle (normalmente la zona scelta è l’avambraccio) delle gocce di antigene purificato che poi vengono fatte penetrare attraverso una punturina con una lancetta monouso.
Dopo circa 20 minuti viene valutata la reazione cutanea per i vari allergeni: se il bambino è allergico a quel determinato allergene nel punto in cui la sostanza è penetrata si potrà vedere un piccolo ponfo gonfio ed arrossato (come una puntura di zanzara), una reazione che scompare autonomamente poco dopo.
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Quali sono le terapie per combattere le allergie primaverili nei bambini?
Purtroppo ad oggi non esiste una cura definitiva per le allergie primaverili, tutto ciò che si può fare quindi è cercare di alleviare e contenere i sintomi attraverso l’assunzione di alcuni farmaci che devono essere prescritti dal pediatra o dall’allergologo.
I farmaci più usati nel caso di allergie primaverili sono gli antistaminici presi per via orale: gli antistaminici contrastano l’effetto dell’istamina, una molecola che gioca un ruolo fondamentale nelle manifestazioni allergiche (ci sono in pastiglie ma anche in gocce, per poterli somministrare ai bimbi più piccoli).
Nel caso di rinite allergica è possibile utilizzare, se l’età del bambino lo permette, gli spray corticosteroidi topici nasali che dovrebbero alleviare i sintomi come prurito, pizzicore e starnuti.
In presenza di asma di solito viene utilizzato un inalatore di salbutamolo che riduce i broncospasmi e permette di respirare meglio; se tra i sintomi c’è l’eczema o l’orticaria, invece, in genere si utilizza una pomata di corticosteroidi, ormoni che regolano l’infiammazione.
Viene utilizzato il collirio antistaminico nei casi di congiuntivite allergica: siccome molto spesso una volta aperto il collirio questo va utilizzato entro poche settimane (altrimenti la sua efficacia si perde), se il nostro bimbo lo usa solo ogni tanto è meglio acquistare colliri in fialette monodose.
Infine, ad alcuni soggetti allergici viene consigliato un trattamento che prende il nome di “vaccino antiallergico” e si tratta di solito dell’assunzione per via orale (normalmente sotto la lingua) dell’estratto dell’allergene al quale si è allergici.
E’ importante ricordare che la durata della terapia per combattere i sintomi dell’allergia e i medicinali da usare dipendono dalla gravità della forma allergica e per questo vengono stabiliti dal medico curante o, più spesso, dall’allergologo.
I bambini che presentano forme allergiche fin dalla prima infanzia infatti di solito vengono visitati periodicamente (una volta all’anno) dall’allergologo che così può valutare la terapia adeguata basandosi sull’evoluzione della forma allergica che può rimanere invariata per tutta la vita ma anche migliorare o peggiorare con il tempo.
Come prevenire le allergie primaverili nei bambini?
Come abbiamo detto le allergie possono comparire a qualsiasi età, soprattutto se uno o entrambi i genitori del bambino sono allergici.
Sebbene non sia possibile evitare in maniera assoluta che un bambino sviluppi una forma allergica nella stagione primaverile, ci sono una serie di azioni da mettere in pratica nei primi mesi di vita del bimbo per minimizzare il rischio di sviluppare allergie:
- allattamento esclusivo al seno almeno per i primi sei mesi
- evitare per quanto possibile l’esposizione all’inquinamento ambientale
- non esporre il neonato al fumo passivo
Se il nostro bimbo avesse comunque già manifestato i sintomi di un’allergia ai pollini, ecco gli accorgimenti da prendere per contenere il problema:
- evitare o comunque ridurre l’attività all’aria aperta nella stagione in cui si manifestano i sintomi durante le giornate secche e ventose o quando è stata appena tagliata l’erba
- se è necessario stare all’aperto con le condizioni che abbiamo descritto prima è possibile utilizzare una mascherina
- utilizzare in casa e in auto aria condizionata con filtro antipolline; evitare anche di viaggiare in auto coi finestrini aperti o di aerare la casa durante le ore più calde della giornata
- il momento della giornata con più alta concentrazione di pollini è la sera: se siamo in casa, cerchiamo di tenere le finestre chiuse
- fare la doccia e lavare i capelli tutti i giorni durante il momento più critico della stagione allergica: le particelle di polline possono rimanere appiccicate alla pelle o ai capelli e, se si depositano sul cuscino o nelle lenzuola, possono essere inalate
- non indossare in casa le scarpe che abbiamo indossato all’aperto per evitare di portare in giro per casa gli allergeni
- tenere i pavimenti puliti, facendo attenzione all’aspirapolvere che può sollevare polvere ed allergeni; evitare di utilizzare tappeti e moquette che intrappolano la polvere e gli allergeni e sono difficili da pulire
- ricordarsi di portare sempre con noi eventuali medicinali per contrastare i sintomi dell’allergia: inalatore, collirio, spray nasale, crema per l’eczema…
In conclusione
Le allergie primaverili interessano 4 italiani su 10 ma i pollini non sono di certo l’unica causa che può scatenare reazioni allergiche nei bambini.
Alcuni dei principali allergeni infatti si trovano anche nei cibi, provocando reazioni allergiche diverse rispetto a quelle che dipendono da un’allergia ai pollini: presto prepareremo un approfondimento dedicato alle allergie alimentari nei più piccoli!
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