Allattamento al seno: sì o no? Ecco la situazione in Italia e nel resto del mondo
Allattamento al seno o biberon? E’ una domanda che si pongono tante neomamme e una questione che fa molto discutere, soprattutto negli ultimi anni. Ma cosa dice l’OMS? Qual è la situazione nel nostro Paese e all’estero? Cerchiamo di capirlo insieme.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unicef dichiarano che, per la corretta crescita del bambino, l’allattamento al seno dovrebbe essere esclusivo nei primi sei mesi di vita e che – una volta integrati nella dieta tutti gli altri cibi – l’allattamento dovrebbe proseguire anche oltre i due anni.
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Questi consigli vengono seguiti nel nostro Paese? Sembra proprio di no: in Italia, secondo i dati ISTAT, in media i bambini vengono allattati esclusivamente al seno per circa 4 mesi, ma secondo un articolo di Repubblica la situazione sarebbe anche peggiore, non solo in Italia ma anche negli altri Paesi europei (Finlandia esclusa).
E se ci spostiamo oltreoceano? La situazione è disomogenea: da una parte ci sono gli Stati Uniti, dove solo il 16% delle mamme allatta fino ai sei mesi, e dall’altra Paesi come il Brasile: qui il Governo promuove ferocemente l’allattamento al seno, l’unico nutrimento per i piccoli fino ai sei mesi per oltre la metà delle mamme brasiliane.
Lo Stato in questo caso pensa anche alle mamme che non possono allattare, o che non hanno abbastanza latte: per loro non c’è “l’aggiunta” di formula artificiale, ma una rete di oltre 200 banche del latte materno. Qui vengono raccolti e poi congelati i barattoli di latte “donato” da altre mamme, un bellissimo sistema che esiste anche in Italia, con l’Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato.
Anche in Canada il Governo si è pronunciato sulla questione: con la campagna di sensibilizzazione accompagnata dallo slogan “Breastfeeding is not just for newborns” (“L’allattamento al seno non è solo per i neonati”), passa chiaro il messaggio che il cosiddetto “allattamento prolungato” è una cosa buona, sia per la mamma che per il bimbo.
Ma torniamo nel nostro Paese: perché in Italia tante mamme decidono di smettere con l’allattamento al seno?
Al di là delle motivazioni personali che possono spingere una mamma a prendere questa decisione, che va comunque rispettata, secondo un articolo de Il Corriere della Sera (che riporta i dati frutto della ricerca di un neonatologo italiano) la “colpa” ricade principalmente sulle nostre strutture sanitarie.
L’allattamento al seno è sì il gesto più naturale del mondo, ma non sempre è facile e va tutto liscio: ci possono essere una serie di problemi (più o meno gravi) che possono mettere in difficoltà sia il piccolo che la mamma: questa, senza una rete di figure professionali che la sostengono e la informano, spesso preferisce ricorrere al latte artificiale.
Se una mamma, dopo essersi informata, decide volontariamente di smettere l’allattamento al seno, nessuno ha il diritto di obbligarla a fare il contrario; ma se una mamma che desidera allattare si trova nella condizione di non poterlo fare perché non sa a chi rivolgersi, allora le cose cambiano.
Voi che ne pensate?
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