Bambini a rischio ipertensione? Ecco perché limitare l’uso di sale nella dieta già dalla prima infanzia
Abbiamo visto in un precedente articolo i danni che un eccessivo consumo di zucchero può provocare negli adulti ma anche nei bambini; così come è bene evitare i cibi troppo dolci, la stessa regola vale con le pietanze salate, che vanno moderate nella dieta di tutti i giorni.
Negli adulti, infatti, un eccessivo consumo di sodio (contenuto nel sale) provoca diversi problemi di salute a carico del cuore e della pressione sanguigna; per questo è necessario limitarne l’uso in cucina, accorgimento che diventa fondamentale quando in famiglia arriva un bimbo.
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia infatti di non utilizzare affatto il sale per la preparazione dei pasti dei piccoli fino ai 9 mesi di vita; oltre questa età non bisognerebbe comunque superare i 2 grammi al giorno e – dai 7 anni in poi circa – valgono le stesse regole che valgono per gli adulti (ovvero stare al di sotto dei 5 grammi di sale giornalieri).
Se si comincia a limitare il consumo di sale in tenera età, i valori della pressione arteriosa saranno sotto controllo non solo nell’infanzia ma – se si continua a consumare sale in maniera moderata – anche l’aumento fisiologico della pressione (dovuto all’età) sarà inferiore rispetto a chi ha un alto apporto di sale nella dieta.
Durante lo svezzamento è facile tenere sotto controllo il consumo di sale nella dieta dei bambini: è sufficiente non aggiungerne alle pappe che prepariamo (ed evitare di dargli pappe pronte o industriali con frequenza).
La vera “sfida” inizia quando – passato il periodo delle pappe – i bambini cominciano a mettersi a tavola con noi e a condividere con noi anche il menù di pranzo e cena; se tutti in famiglia mangiamo le stesse cose, la diminuzione nell’uso del sale deve essere adottata per tutte le pietanze: non solo per andare incontro ai diversi limiti di assunzione dei bimbi, ma anche perché moderare il sale fa bene a qualsiasi età!
Una dieta ben bilanciata, infatti, ci dà tutto il sodio di cui abbiamo bisogno senza aggiungere dosi di sale eccessive che – come abbiamo visto – a lungo andare possono causare pressione alta o problemi cardiaci.
Ma quali sono i cibi che, senza aggiunte esterne di sale, contengono una quantità di sodio maggiore?
- Cereali e derivati come il pane
- Carne, pesce, uova, prodotti in scatola
- Latte e derivati
Limitare l’apporto di sale non significa certo eliminarlo completamente dalla dieta: come con lo zucchero, l’importante è usare il buon senso e moderare le dosi.
Uno strappo alla regola ogni tanto, poi, è ovviamente permesso: se in casi eccezionali (come compleanni o feste) i bambini mangiano qualche patatina o qualche popcorn non gli succederà nulla; l’importante è non includere questi alimenti (o altri particolarmente salati e grassi) nella dieta di tutti i giorni.
Ci sono, inoltre, alcuni accorgimenti che possiamo prendere per evitare di utilizzare troppo sale nell’elaborazione dei pasti:
- al posto del sale è meglio utilizzare spezie, erbe aromatiche o aromi come salvia, rosmarino e basilico
- a volte al posto del sale, per insaporire un piatto è sufficiente aggiungere un filo d’olio extra vergine a crudo o limone
- bere acqua oligominerale povera di sodio
- preferire le cotture al vapore o al cartoccio durante le quali le pietanze si cuociono nel proprio succo mantenendo il sapore
- cuocere il pesce e la carne senza aggiungere sale, poiché sono alimenti che già naturalmente contengono sodio
- evitare focacce e cracker e preferire pane poco salato
- limitare l’uso di insaccati, cibi pronti e cibi in scatola
- limitare l’uso di cibi industriali come patatine o snack salati
Non c’è limite, invece, al consumo di frutta o, ancora, di verdura fresca (ovviamente senza aggiungere troppo sale al condimento).
Cambiare le proprie abitudini alimentari non è di certo facile, e spesso tendiamo a curare particolarmente l’alimentazione dei nostri bimbi anche se non facciamo altrettanto con la nostra.
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Cogliendo l’occasione di cucinare con meno sale per abituare i bimbi fin da piccoli a un’alimentazione povera di sodio – che se continuata porterà benefici per la salute nell’arco di tutta la vita – possiamo modificare anche la nostra dieta e renderla più salutare per dare il buon esempio ai nostri bimbi e per minimizzare il rischio di problemi di salute correalti a un alto consumo di sale.
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