Congedo parentale per l’emergenza Coronavirus: ecco le misure del decreto “cura Italia” per i genitori che lavorano
L’emergenza Coronavirus rappresenta una sfida difficilissima non solo a livello sanitario, ma anche economico e sociale.
I più fortunati possono lavorare da casa ma non tutti hanno questa possibilità; in entrambi i casi, è difficile gestire la vita lavorativa in questo momento durante il quale i bambini non vanno a scuola e non possono essere portati dai nonni o dai parenti.
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Nel nuovo “Decreto cura Italia” (Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18) gli articoli 23, 24 e 25 sono proprio dedicati ai genitori lavoratori e ai congedi a loro dedicati.
Vediamo le principali misure adottate, che potete trovare a pagina 12, 13 e 14 del documento ufficiale (e che sono riassunte in questa circolare dedicata).
Congedo retribuito per genitori con figli fino a 12 anni
Può essere richiesto dal 5 marzo 2020 e si rivolge a tutti i genitori lavoratori autonomi o dipendenti del settore privato con figli fino a 12 anni di età.
Il congedo è pari a 15 giorni (da utilizzare insieme o frazionati) con un’indennità para al 50% dello stipendio o a 1/365 del reddito.
In questo periodo i contributi verranno accumulati come se si percepisse il normale salario.
Il congedo è rivolto a un solo genitore per nucleo familiare, e riguarda anche i genitori affidatari.
Congedo non retribuito per genitori con figli dai 12 ai 16 anni
Può essere richiesto dal 5 marzo 2020 e si rivolge a tutti i genitori lavoratori autonomi o dipendenti del settore privato con figli dai 12 ai 16 anni.
Questi potranno richiedere di astenersi dal lavoro per il periodo di chiusura delle scuole senza percepire lo stipendio e senza accumulare contributi ma non possono essere licenziati e il loro posto di lavoro deve essere conservato fino al loro ritorno.
Il congedo è rivolto a un solo genitore per nucleo familiare, e riguarda anche i genitori affidatari.
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Congedo per figli con disabilità
Il congedo retribuito non ha limiti di età nel caso di figli con disabilità.
Il congedo è rivolto a un solo genitore per nucleo familiare, e riguarda anche i genitori affidatari.
Come richiede il congedo per Covid-19
La richiesta di congedo può essere inoltrata fino al 3 aprile 2020: questa è la data limite per inoltrarla (o avvisare il datore di lavoro, come vedremo più avanti).
Attualmente non c’è una procedura dedicata per richiedere il congedo per il Covid-19: è possibile richiederla utilizzando la procedura standard di congedo parentale sul sito dell’INPS (la stessa che si utilizza per richiedere la maternità facoltativa).
Successivamente è necessario indicare per quanti giorni si desidera godere del congedo (il massimo sono 15 giorni, ma 15 giorni lavorativi, quindi tre settimane in totale compresi i sabati e le domeniche nel caso la settimana lavorativa sia da lunedì a venerdì).
Chi ha esaurito i giorni disponibili di congedo parentale e quindi non può richiederli dal sito dell’INPS, ha comunque diritto a godere del congedo per Covid-19 – avvisando naturalmente il datore di lavoro, che ha l’obbligo di accettare – per poi realizzare la procedura in un secondo momento, non appena l’INPS instituirà quella dedicata al Covid-19 (che in questo caso avrà valore retroattivo).
Voucher baby sitter
Nel caso non ci si volesse avvalere dei congedi è possibile richiedere il voucher baby sitter che ammonta a 600 € per dipendenti del settore privato e autonomi, ma arriva fino a 1.000 € per il personale sanitario.
Il voucher è destinato a un solo genitore per nucleo familiare, e riguarda anche i genitori affidatari.
Queste sono le principali novità del Decreto cura Italia rivolte ai genitori che lavorano; per prendere visione delle misure in modo dettagliato e consultare le varie casistiche vi rimandiamo alla circolare ufficiale.
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