Singhiozzo nei neonati: perché viene? Ecco le cause e i rimedi per tenere a bada i singulti!
Spesso con i bambini piccoli ci preoccupiamo di situazioni che negli adulti vediamo del tutto normali e a cui non daremmo eccessiva importanza, come ad esempio avere qualche linea di febbre o un po’ di mal di stomaco. Un altro esempio è il singhiozzo, un fenomeno del tutto normale che – talvolta – può causare apprensione ai neo genitori.
A cos’è dovuto il singhiozzo?
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Si tratta di un fenomeno che interessa l’apparato respiratorio: si manifesta con uno spasmo inspiratorio a glottide chiusa (la glottide è la cartilagine posta all’inizio della laringe che regola il passaggio d’aria e i suoni prodotti dalle corde vocali) e da una contrazione involontaria del diaframma; la sua caratteristica più peculiare è il suono tipico del singulto, accompagnato da un “sobbalzo” del torace.
Il singhiozzo può manifestarsi a qualsiasi età, ancora prima delle nascita! Le mamme già nelle ultime settimane di gestazione possono avvertire i singulti del feto, che sembrano essere una sorta di “allenamento” alla respirazione che il piccolo dovrà mettere in pratica una volta venuto al mondo.
Non c’è quindi da preoccuparsi se un neonato (anche di poche ore o pochi giorni di vita) ha di frequente il singhiozzo. Le cause sono di solito legate a una quantità eccessiva di aria che viene ingerita dal piccolo, ad esempio:
– durante la poppata una grande voracità induce il piccolo ad inghiottire molta aria. I neonati inoltre sono molto propensi a rigurgitare il latte poiché il cardias (la valvola che si trova tra l’esofago e lo stomaco, appena sotto al diaframma) non funziona ancora alla perfezione. Quindi, può accadere che al momento della pappa il cardias si distenda e stimoli le contrazioni del diaframma, causando il singhiozzo.
– trattandosi di un fenomeno legato all’apparato respiratorio, anche una crisi di pianto durante la quale il piccolo ingerisce grandi quantità di aria può scatenare il singhiozzo.
E’ importante sapere che il singhiozzo è una manifestazione transitoria e che tende a risolversi autonomamente (senza quindi dover ricorrere a rimedi per farlo passare) entro poco tempo.
Se il bambino dovesse essere soggetto ad attacchi di singhiozzo molto frequenti e che durano nel tempo, tanto che il piccolo si mostra visibilmente infastidito, è possibile ricorrere a qualche strategia per cercare di far passare i singulti.
Se il piccolo prende il seno il metodo più efficace è quello di attaccarlo: infatti il meccanismo di deglutizione riporta il diaframma al suo stato normale; tuttavia se attacchiamo il piccolo al seno per fargli passare il singhiozzo questi potrebbe non volerlo poiché in quel momento non ha fame e, quindi, potrebbe rifiutare la poppata.
In questo caso non bisogna insistere obbligandolo ad accettare il seno, si può provare a dargli il ciuccio (se lo prende) oppure una piccolissima quantità di acqua tiepida, circa un cucchiaino da caffè: questo rimedio si può usare anche per i bimbi che prendono il biberon, che hanno orari prestabiliti per la poppata che non può venirgli proposta per interrompere i singulti (a meno che l’ora del biberon non coincida proprio con un episodio di singhiozzo).
Bere qualche sorso d’acqua può servire invece per i bambini più grandicelli che assumono già altri liquidi nella loro dieta oltre al latte materno o artificiale.
Un altro rimedio efficace, ma più difficile da provocare, è far starnutire il piccolo facendogli solletico sotto il naso: il meccanismo dello starnuto interessa anche il diaframma che torna quindi al suo stato normale, facendo cessare il singhiozzo.
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Se nessuno di questi rimedi dovesse funzionare non bisogna allarmarsi: il singhiozzo passerà da solo!
Ricordiamoci che tanti rimedi – efficaci o meno – che vengono consigliati agli adulti non sono assolutamente da praticare con i più piccoli: quindi evitare di far trattenere il respiro al bimbo, farlo spaventare a proposito, mettergli zucchero sotto la lingua, fargli bere un cucchiaino d’aceto, etc.
Può essere un fenomeno forse fastidioso ma è totalmente innocuo e i piccoli non ne sono particolarmente disturbati.
Se però dovesse sembrarci che gli episodi di singhiozzo si facciano sempre più frequenti, duraturi e se il piccolo dovesse esserne molto infastidito è consigliabile parlarne con il pediatra che, eventualmente, potrà decidere se fare degli accertamenti.
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