Ciuccio: sì o no? Pro e contro dell’uso del succhietto nella prima infanzia
Il ciuccio – conosciuto anche come succhietto o ciucciotto – è uno degli oggetti più utilizzati nella primissima infanzia: simulando la forma del capezzolo materno permette ai piccoli di soddisfare l’istinto di suzione poiché, in questo modo, si calmano e si rilassano.
Tuttavia spesso sentiamo dire che il ciuccio è dannoso per i bimbi, per questo oggi cercheremo di fare un po’ di chiarezza sui vantaggi e gli svantaggi del suo uso: ma prima, un po’ di storia!
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A quando risale il ciuccio?
Succhiotti rudimentali sono stati fatti risalire fino a circa 3.000 anni fa; la loro forma tuttavia era diversa da quella odierna. I ciucci così come li conosciamo oggi, infatti, sono stati inventati nel 1900 circa.
Perché il ciuccio calma i piccoli?
Abbiamo già parlato dei vari benefici dell’allattamento al seno che, per i piccolini, va molto più in là del semplice nutrimento: succhiare è un istinto di tutti i bambini, un gesto che li tranquillizza e li rilassa.
Pensiamo al feto: si succhia le dita già nel grembo materno! E’ un gesto che gli dà sicurezza e lo rende felice, e che continuerà a praticare per i primi anni di vita.
Il ciuccio vuole simulare il capezzolo della mamma, ed è infatti composto da una tettarella (che può essere di diversi materiali: silicone e caucciù sono i più comuni) che – se succhiata – dà al bimbo una sensazione simile alla quella che ottiene con la suzione del seno materno anche se, come vedremo più avanti, il ciuccio o il biberon richiedono una suzione diversa rispetto a quella necessaria per il capezzolo.
E’ vero che il ciuccio fa male?
Diversi studi hanno dimostrato che un uso prolungato del ciuccio (molte ore al giorno anche oltre i tre anni, anche se le linee guida del Ministero della Salute consigliano di toglierlo già dopo il primo anno) può essere la causa di alcuni problemi nei primi anni di vita.
Uno dei principali svantaggi dell’uso eccessivo e prolungato del succhiotto è rappresentato dai problemi ai denti, ad esempio il morso aperto (ovvero quando con la bocca chiusa i denti dell’arcata superiore non toccano quelli dell’arcata inferiore) o il morso incrociato (i denti di un’arcata sono disallineati rispetto a quelli dell’altra).
Inoltre, se il ciuccio viene dato nelle prime settimane di vita del bambino, può interferire con il corretto inizio dell’allattamento materno: la suzione richiesta per succhiare il capezzolo della mamma, infatti, è diversa da quella necessaria per usare il ciuccio.
Se il piccolo non è ancora in grado di attaccarsi bene al seno e succhiare correttamente, l’uso del ciuccio potrebbe essere un ulteriore fattore di confusione e, quindi, incidere negativamente sulla buona riuscita dell’allattamento materno (che, a volte, può risultare di per sé difficoltoso, soprattutto all’inizio).
Quali sono i vantaggi dell’uso del ciuccio?
Alcuni studi indicano che il ciuccio può diminuire il rischio di SIDS, ovvero di sindrome della morte in culla (o della morte improvvisa).
Questo poiché l’uso del succhiotto diminuisce il rischio di apnea notturna nei piccoli e di comportamenti ad alto rischio, come far dormire i bambini a pancia in giù: il legame tra il ciuccio e una diminuzione del rischio di SIDS è stato comunque contestato largamente dalla comunità scientifica ed è tuttora in corso un dibattito in merito.
Il principale beneficio del ciuccio, comunque, è la capacità di calmare un bimbo stanco, nervoso o annoiato: il ciuccio è sempre a disposizione e si può utilizzare ovunque! In casa, all’asilo – magari durante il difficile periodo dell’inserimento – sui mezzi di trasporto, etc.
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Comportamenti da evitare nell’uso del ciuccio
Se decidiamo di far utilizzare il succhietto al nostro bimbo ci sono dei comportamenti che dobbiamo evitare:
- non intingere il ciuccio nel miele o in sostanze dolci per fare in modo che il bambino lo accetti: lo zucchero è sempre molto dannoso, ma lo è soprattutto sotto i due anni di vita; il miele in particolare non dev’essere dato prima dell’anno a causa della possibile presenza di botulino nei barattoli.
- Non proporre il ciuccio al piccolo prima dei 40 giorni di vita, poiché il suo uso potrebbe interferire con l’allattamento materno; se – invece – il piccolo viene allattato esclusivamente con il biberon si può iniziare anche prima.
- La suzione del ciuccio è diversa da quella richiesta per alimentarsi o rilassarsi con il capezzolo: per questo è possibile che nei primi mesi di vita i piccoli non siano in grado di usare il ciuccio (lo masticano, lo sputano, hanno i conati, non riescono a succhiarlo bene, etc.).
In questo caso non bisogna insistere ma, piuttosto, proporlo al piccolo ogni tanto senza forzarlo (ricordiamoci che ci sono anche i bambini che non arrivano mai ad utilizzare il ciuccio). - Se il piccolo di notte perde il ciuccio durante il sonno bisogna evitare di rimetterglielo in bocca, a meno che il bimbo si svegli cercandolo.
- Non utilizzarlo dopo i 3 anni; è questa infatti la soglia che generalmente si consiglia di non oltrepassare per evitare possibile conseguenze negative che interessano la dentatura (anche se, come abbiamo visto poco fa, il Ministero della Salute consiglia di smettere dopo l’anno).
In conclusione
Per finire, rivediamo rapidamente i pro e i contro dell’uso del ciuccio:
PRO
- Possibile diminuzione del rischio di SIDS (anche se il dato è dibattuto)
- Facilità nel calmare il bambino
CONTRO
- Possibili problemi dentali legati a un uso prolungato
- Possibile interferenza con l’allattamento al seno
- Difficoltà nel toglierlo al bambino dopo i 3 anni di vita
Come in tutte le cose, anche nell’uso del ciuccio è importante usare buon senso e moderazione.
Se il nostro bimbo utilizza il succhietto per calmarsi e per addormentarsi, il suo uso non dovrebbe causare problemi (ricordandoci però di non iniziare prima dei 40 giorni e di toglierlo indicativamente prima dei 3 anni).
Soprattutto nei primi mesi di vita, poi, è importante mantenere il ciuccio pulito: il sistema immunitario dei piccolissimi è ancora immaturo e, quindi, è meglio fare attenzione a ciò che si portano alla bocca.
Quando siamo a casa all’occorrenza possiamo sciacquare il ciuccio con acqua o lavarlo con acqua e sapone, mentre se ci troviamo fuori casa possiamo utilizzare le pratiche salviette pulisci ciuccio (che trovate anche nel nostro PPStore).
Se volessimo sterilizzare il succhietto basta bollirlo cinque minuti in acqua, ma attenzione alla presenza di possibili parti di plastica che potrebbero sciogliersi o deformarsi! In questo caso meglio usare acqua e bicarbonato.
Per portare con noi il ciuccio quando siamo in giro possiamo acquistare un porta ciuccio oppure utilizzare un piccolo contenitore per alimenti: in questo modo terremo il succhietto pulito in borsa, pronto per essere utilizzato se il nostro bimbo ne sente la necessità.
Come abbiamo detto prima, poi, non bisogna insistere se il nostro bimbo non desidera utilizzare il ciuccio: alcuni piccolini non lo utilizzano affatto!
Se, invece, il nostro bimbo ne diventa dipendente… Come fare a togliergli il vizio?
Questa è davvero una bella domanda a cui risponderemo presto con un articolo dedicato!
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